Allarme crack in Sicilia, Catanzaro (Pd): "Rinforzare i controlli"

Allarme crack in Sicilia, Catanzaro (Pd): “Rinforzare i controlli”

"Potenziare organici Sert e fare prevenzione nelle scuole”

“Il maxi sequestro di cocaina nel Canale di Sicilia e l’operazione di alcuni giorni prima a Lampedusa che ha portato alla luce un traffico di cocaina, sono segnali piuttosto evidenti di una situazione di grave emergenza che coinvolge la nostra isola. Bisogna rinforzare i controlli, i presidi sanitari di assistenza e attivare iniziative di sensibilizzazione nelle scuole”.

Lo dice oggi il capogruppo all’Ars del Pd Michele Catanzaro commentando il clima di preoccupazione che c’è tra le forze dell’ordine in provincia di Agrigento per una serie di episodi che sembrano ormai in modo netto rilanciare in tutta la regione l’attenzione della criminalità organizzata sugli affari redditizi del mercato della droga.

“Secondo i dati degli ultimi mesi ed alla luce degli allarmi lanciati dai vertici di Polizia, Carabinieri e Finanza – dice Catanzaro – è in atto una allarmante crescita della diffusione del crack, la droga ricavata tramite processi chimici dalla cocaina. Nei giorni scorsi con un prezioso lavoro investigativo – prosegue Catanzaro – le forze dell’ordine hanno portato a termine proprio nella nostra Isola il più importante sequestro di cocaina mai eseguito in tutta Italia. E’ chiaro il tentativo delle organizzazioni mafiose di utilizzare il crack, la droga a bassi costi che attrae le fasce più giovani, per alimentare l’attività di spaccio”.

“C’è un impegno costante e quotidiano di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza – conclude Catanzaro – le operazioni condotte lo confermano. Ma insieme al positivo annuncio fatto dal Questore di Agrigento di un nuovo presidio di Polizia a Lampedusa, occorrono più unità per i controlli del territorio e più personale per i Sert che vivono, anch’essi, gravi carenze di organico. Infine, bisogna pensare a un coinvolgimento maggiore delle altre istituzioni, famiglie e scuole comprese, per impedire che i giovani siano attratti da uno stupefacente che si sta diffondendo con facilità e che risulta ben più pericoloso della classica marijuana”.


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