PALERMO – L’ultimo arresto risale soltanto a pochi giorni fa, eppure c’è già chi è di nuovo in azione per mettere a segno le truffe porta a porta. L’allarme arriva dalla zona della stazione centrale, dove i falsi agenti dell’Enel sarebbero tornati alla carica. A fine giugno è finito in manette Cristiano Pompei, 24 anni, accusato di aver colpito ben 33 volte in vari quartieri del capoluogo siciliano, fingendosi un tecnico che doveva riscuotere denaro in contanti.
Tra le sue vittime ci sarebbero stati soprattutto gli anziani, sempre più frequentemente nel mirino di chi, tramite i raggiri più fantasiosi, riesce poi a farla franca intascando centinaia di euro. Sono poco più di trecento quelli “spillati” ad un pensionato che abita in via Perez, a pochi metri dalla stazione ferroviaria: disperato, ha lanciato l’allarme alle forze dell’ordine, ma quando si è reso conto di essere finito in trappola, il truffatore se l’era già data a gambe. E’ successo i primi di luglio, quando a bussare alla sua porta sono stati due giovani. Alti, in giacca e cravatta, ma con un’aria sospetta. Gli stessi che sarebbero stati notati in altri tre condomini della stessa zona da altri residenti, in via Filippo Corazza, via Carlo Pisacane e via Gaspare Palermo.
“Ci hanno detto di essere dell’Enel – racconta chi abita nel quartiere – ma qui in tanti abbiamo cambiato il fornitore dell’energia elettrica e io personalmente ho già saldato tutte le bollette. Uno dei due aveva un accento del Nord, l’altro credo fosse palermitano”. Ma a cascarci è stata anche una donna, una pensionata di 74 anni: nel panico dopo aver scoperto di essere “morosa”, ha sborsato 250 euro. I due si sono dileguati col bottino e, quando la vittima si è resa contro di non avere alcun debito con il fornitore dell’energia elettrica, era già troppo tardi.
Il meccanismo dei truffatori sarebbe sempre lo stesso: cercano di conquistare la fiducia dell’utente, poi mostrando presumibilmente delle false bollette e il finto tesserino e si fanno consegnare i soldi. Eppure l’Enel ha precisato più volte, mettendo in guardia i propri clienti, di non inviare agenti che riscuotono denaro in contanti a casa.
“Si tratta di episodi che inevitabilmente ci danneggiano. Precisiamo, ancora una volta, che i pagamenti nei confronti della società avvengono sempre tramite i bollettini o con pagamento on line, se scelto dal cliente. In ogni caso i nostri agenti non si recano mai al domicilio dell’utente per chiedere denaro. I nostri dipendenti – sottolineano – sono in possesso di un tesserino che li identifica e accerta l’appartenenza reale alla società. Bisogna osservare nel dettaglio la documentazione in loro possesso, dove i dati dell’azienda devono essere ben dettagliati e affiancati dal logo originale. Per evitare ogni dubbio, il cliente può chiamare il numero verde 800.900.860 e verificare che l’agente lavori davvero per noi. E’ l’unico modo per avere risposte certe e velocemente”.
Nel frattempo, sono anche le forze dell’ordine a fornire i consigli per non finire in trappola. Tra questi, quello di non aprire la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Inoltre, come precisano dalla polizia, “Ricordiamo che prima di fare dei controlli nelle case, gli enti affiggono avvisi nel palazzo. Bisogna anche Verificare sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla porta e per quali motivi. Se non si ricevono rassicurazioni, non aprire per nessun motivo. Inoltre – precisano – ricordiamo che nessun ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio non esitate a chiamare le forze dell’ordine”.