Ars, non sfondano i sindacalisti |tra flop, delusioni e conferme - Live Sicilia

Ars, non sfondano i sindacalisti |tra flop, delusioni e conferme

I sindacalisti non sfondano alle Regionali. Eccezion fatta per Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd, i numeri elettorali dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno lasciato a desiderare.

ELEZIONI REGIONALI
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Giovanna Marano

Giovanna Marano

PALERMO – Nella corsa all’Assemblea regionale siciliana, i sindacalisti a Palermo fanno flop. O almeno quasi tutti. Tra i tanti candidati alle ultime Regionali, infatti, c’era anche una nutrita pattuglia di rappresentanti dei lavoratori: dalla candidata presidente Giovanna Marano, della Fiom, a Pietro La Torre, segretario regionale della Uiltucs, dal segretario del Pd Giuseppe Lupo, vicino alla Cisl, al segretario regionale della Cgil Mariella Maggio, passando per Salvo Barone del sindacato Asia. Candidati che, ad eccezione di Lupo, primo degli eletti nel Pd con 8715 voti, non hanno ottenuto quel pieno di consensi che in tanti alla vigilia preventivavano, forse anche perché hanno finito col pestarsi i piedi a vicenda.

Come nel caso di Giovanna Marano e Mariella Maggio, la prima sindacalista Fiom e la seconda segretario regionale della Cgil. Uno “scontro in famiglia”, sebbene la prima fosse candidata alla presidenza e la seconda a un seggio da deputato: la Marano, sostenuta da Idv e Sel, ha raccolto solo il 6 per cento dei consensi, piazzandosi al quinto posto dietro grillini e Micciché; la seconda, invece, seppur eletta perché inserita nel listino di Rosario Crocetta, ha comunque raggranellato 1123 voti che ha potenzialmente sottratto ad altri candidati, come Davide Faraone o Pino Apprendi, storicamente vicini alla Cgil e che sono per l’appunto rimasti fuori da Sala d’Ercole.

Non è andata meglio a Pietro La Torre e Salvo Barone, entrambi sindacalisti protagonisti della vertenza Gesip, di cui il secondo è perfino dipendente. Una battaglia combattuta, che ha diviso i lavoratori, ma che ha finito col non premiare nessuno dei due. La Torre, candidato nell’Udc, ha ottenuto 4296 voti piazzandosi terzo dei non eletti, mentre la lista di Barone, ovvero l’Idv del sindaco Leoluca Orlando, non è nemmeno riuscita a raggiungere il quorum del 5 per centro, arrivando al 3,5. Ma anche se ce l’avesse fatta, i 903 voti di Barone non sarebbero bastati ad assicurargli un posto a Palazzo dei Normanni.

L’unico ad aver fatto registrare grandi numeri è stato Giuseppe Lupo che, nonostante un passato nella Cisl, è ormai da anni fuori dal sindacato e ha fatto pesare nella competizione elettorale anche il ruolo di segretario regionale del Pd. Un’ulteriore prova della perdita di appeal delle organizzazioni dei lavoratori, un tempo veri e propri granai elettorali capaci di garantire la poltrona ai propri leader, che invece oggi devono accontentarsi di giocare un ruolo di secondo piano nella partita della politica regionale.

 


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