ROMA – Doppia fumata nera. A Roma “la prima” per l’elezione del Capo dello Stato si conclude con un nulla di fatto ampiamente prevedibile, alle pendici del Vulcano nelle stesse ore arriva un’altra fumata nera: la sospensione del sindaco Pogliese. Tutto questo avviene nelle ore che precedono l’attesissimo incontro di oggi tra lo stato maggiore di Fratelli d’Italia capitanato da Giorgia Meloni e il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci.
Musumeci-Meloni: l’incontro romano
Al centro dell’incontro, che prevede la partecipazione del segretario regionale della Sicilia Occidentale Giampiero Cannella, il segretario regionale della Sicilia Orientale Salvo Pogliese (la cui presenza a questo punto non è scontata) si discuterà dell’intesa tra Musumeci e FdI. Per l’occasione tra le vie di Roma già ieri si sono mobilitati l’assessore Manlio Messina (cupido della ritrovata corrispondenza di amorosi sensi tra il governatore e la “sorella” d’Italia Giorgia Meloni) e la portavoce regionale di Diventerà Bellissima Giusy Savarino (fedelissima del verbo musumeciano). Musumeci che pure non ha preso parte alle riunioni del gruppo di FdI seguirà le indicazioni del partito nel segreto dell’urna. L’obiettivo dichiarato e tornare a Palermo con l’investitura di candidato alla presidenza in quota Fratelli d’Italia. Ma la prudenza è d’obbligo, soprattutto in un momento così complesso.
“Vola colomba bianca”
Lo scenario politico potrebbe uscire totalmente scombussolato dalle intese per il Quirinale. Come sembra avere capito benissimo una “vecchia gloria” della politica siciliana: Raffaele Lombardo che apre la mattinata con un’intervista sul giornale La Sicilia facendo sentire l’incedere dei suoi passi. Pesanti. “Vola , colomba bianca, vola, diglielo tu: che tornerò”. Complice il clima pre-sanremese la colomba autonomista rinasce più forte dalle sue ceneri (come la Fenice e come la città di Catania che continua a prendersi la scena sullo scacchiere della politica siciliana). Il suo sembra l’appello di chi dà un colpo al cerchio (Musumeci e il centrodestra) e uno alla botte (il centrosinistra) mentre si ritaglia un ruolo da regista. Un monito che vale anche per Palazzo degli Elefanti. E qui c’è il punto di caduta.
Le amministrative e l’incognita Catania
La lunga sospensione del primo cittadino è una matassa difficile da sbrogliare e, da quello che si vocifera con insistenza, potrebbe portare alle dimissioni dell’attuale inquilino di Palazzo degli Elefanti. Calendario alla mano, questo vorrebbe dire che alla fine della primavera si tornerebbe alle urne insieme alla città di Palermo e quella di Messina (salvo nuovi colpi di scena): caselle in più utili nella risoluzione dell’ingarbugliato cubo di Rubik delle trattative tra i partiti del centrodestra. Con esiti di non poco conto sulla scelta del candidato alla presidenza. Roba da manuale Cencelli. Scenario politico permettendo. Perché prima del voto per il Colle nessuno può azzardare previsioni sulla tenuta delle “coalizioni classiche”. E forse anche per questo le uscite pubbliche si centellinano con il contagocce e al massimo si lanciano segnali da interpretare inforcando le lenti del tatticismo.