"Alleanze alle amministrative?|Vedremo comune per comune" - Live Sicilia

“Alleanze alle amministrative?|Vedremo comune per comune”

Intervista a Nicola D'Agostino. "Avvicinamento al centrodestra? Solo un'impressione".
ITALIA VIVA
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4 min di lettura

PALERMO – “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Il giallo sulle convergenze parallele tra Italia Viva e il centrodestra isolano potrebbe trovare risoluzione nelle parole di Agatha Christie. Il ddl semplificazione, la deroga per il gruppo leghista e la possibilità in alcuni comuni di correre alle amministrative con il centrodestra potrebbero essere tre indizi di tutto rispetto. Ma in politica l’intreccio della storia è spesso più complicato del previsto. Lo sa bene il capogruppo renziano all’Ars, Nicola D’Agostino, che fa il punto sul partito siciliano chiarendo la posizione di Italia Viva e tracciando uno scenario diametralmente opposto. O quasi.

Onorevole, Italia Viva all’Ars sembra virare verso il centrodestra. Soltanto un’impressione?

“Sì, solo un’impressione“.

Però il voto sul ddl semplificazione ha fatto molto discutere e anche il salvataggio del gruppo leghista. No?

“No. Su quello non c’è molto da discutere si tratta di un fatto di principio. Vale la stessa motivazione per la quale venne autorizzata la deroga per Sicilia Futura, quando eravamo solo due deputati a costituire il gruppo, in virtù del fatto che avevamo superato il 5%.  Per lo stesso motivo non c’erano ragioni logiche né politiche per negare questa deroga alla Lega”.

Il voto sul ddl semplificazione non si può leggere come un tentativo di tendere la mano al governo regionale?

“Il ddl semplificazione è stato presentato in fase di Finanziaria da un deputato di Italia Viva, Luca Sammartino. Su quella norma venne apposta la firma di tutti i capigruppo. Poi ci fu Miccichè che ne condivise lo spirito e l’azione e lo fece proprio. C’è stato un lungo travaglio in Commissione, è arrivato in aula e doveva essere votato da tutto il Parlamento: così non è stato perché si è inserito l’emendamento del governo sui pieni poteri (chiamiamoli così, tanto per semplificare). A quel punto, una parte dell’opposizione si è sfilata e un’altra, cioè noi, è rimasta coerente difendendo una nostra iniziativa legislativa”.

Però inserire i pieni poteri a livello politico dà una connotazione un po’ diversa. No?

“Lei ha assolutamente ragione. Infatti, io e tutto il gruppo di Italia Viva, abbiamo votato contro l’articolo dei pieni poteri insieme a tutta l’opposizione. Poi, quando ci siamo trovati a dovere votare l’intera norma, che purtroppo comprendeva anche i pieni poteri per Musumeci, abbiamo deciso che non valeva la pena di gettare il bambino con l’acqua sporca”.

Passiamo al voto delle amministrative. Pare siate tentati di correre con il centrodestra in alcune realtà. Me lo conferma?

“Non c’è nessuna tentazione. I rappresentanti locali di Italia Viva, comune per comune, si confronteranno, innanzitutto con gli interessi della propria comunità. E poi liberamente faranno le loro scelte. Siamo un partito giovane che ancora oggi, di fatto, si sta organizzando sul territorio”.

Quindi?

“Nei comuni i rappresentanti decideranno in piena autonomia nella speranza che non si accettino compromessi troppo al ribasso”.

Immagino ci sia differenza per voi tra un’alleanza con i partiti centristi o moderati come Forza Italia e una con forze sovraniste.

“Tendenzialmente noi andremo a cercare convergenze con le forze con le quali siamo al governo nazionale e all’opposizione del governo regionale. Poi ripeto realtà comunale per realtà comunale nulla è da escludere se nei piccoli o medi comuni dovrebbero esserci percorsi storici che impediscono quelle che oggi si possono definire, tra virgolette, alleanze naturali”.

Matteo Renzi sembra avere blindato il governo nazionale fino al 2023. Non vedrebbe bene uno schema simile alle prossime regionali?

“Assolutamente, stiamo lavorando a questo: l’obiettivo è che tutte le forze oggi all’opposizione presentino una candidatura e un programma politico alternativo all’attuale coalizione di maggioranza”.

Tra i suoi colleghi di partito, lei sembra essere quello che ha maggiore feeling con esponenti di altre realtà politiche di opposizione. Penso a Claudio Fava o agli ex compagni del Pd. Anche questa è solo un’impressione?

“Io sono il capogruppo di Italia Viva e mi confronto quotidianamente con i miei colleghi capigruppo di opposizione. Mi sembra un fatto normale. Quando è possibile ci coordiniamo, poi siccome apparteniamo a partiti diversi non abbiamo né la necessità né l’obbligo di condividere tutto. Con questo voglio dire che quando il governo propone cose che il gruppo ritiene giuste non c’è coordinamento di opposizione che possa tenere”

Non c’è un no a prescindere nei confronti di Musumeci. Esatto?

“Il nostro giudizio sul governo è chiaramente negativo, ma da qui a dire che tutte le cose fatte da Musumeci sono sbagliate ce ne corre. Ad esempio, secondo la mia opinione, sulla sanità e sull’emergenza Covid il governo ha fatto bene”.

Nonostante il pasticcio sui dati forniti?

“Sono inezie rispetto a chissà quante centinaia di vite sono state salvate grazie ad un’azione del governo e dell’assessorato di grande efficienze e lungimiranza. Credo che questo sia un fatto che non si può smentire”.

Governo Musumeci promosso a pieni voti sull’emergenza Covid. E invece c’è qualcosa che si sente di rimproverare al Presidente?

“A pieni voti magari no, ma promosso sull’emergenza Covid. Da rimproverare c’è tutto il resto. Non hanno una visione della Sicilia, non ci sono state riforme e non le vediamo all’orizzonte, l’economia è depressa e il Covid ovviamente ha fatto il resto: diciamo che in due anni e mezzo non abbiamo visto praticamente nulla”.  


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