All'università la spunta Orlando |Palumbo: "Occorre cambiare" - Live Sicilia

All’università la spunta Orlando |Palumbo: “Occorre cambiare”

Le critiche del segretario del circolo universitario che commenta la situazione a Catania: "Il partito si nota per il silenzio".

verso il congresso pd
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CATANIA – La spunta Orlando nel circolo universitario del Pd. Ieri si sono concluse le operazioni di voto, che hanno visto trionfare il ministro della Giustizia con il 73,3% delle preferenze, contro il 19% di Matteo Renzi e il 5,7% di Emiliano. Il segretario è Gaetano Palumbo – vice Giuliana Battagli, responsabile dell’organizzazione, Dario Gulisano – che, sostenitore del Guardasigilli, commenta quanto sta avvenendo in questi mesi nel Partito democratico, a livello nazionale e locale. “Credo il Partito Democratico potrebbe essere paragonato ad un malato cronico – dice, senza troppi giri di parole.

La sensazione che abbiamo è che, le risposte negative che i cittadini ci hanno dato agli ultimi appuntamenti elettorali, restino inascoltate dai vertici del partito, e sembra quasi vi sia esclusivamente una voglia di riaffermazione e mantenimento di uno status quo, a prescindere dall’evidente frattura con un pezzo importante del nostro elettorato, che evidentemente non si sente più rappresentato dalle politiche e dalle scelte che sono state fatte negli ultimi tre anni e mezzo”. Un partito distante dalla gente e dai propri elettori che potrebbero essere respinti ulteriormente dalle fratture interne. 

“Il messaggio politico degli elettori è severo e dovrebbe porci delle domande, su cui dovremmo riflettere per il bene dell’Italia e del Partito Democratico – continua. Lo scarso consenso dei giovani, il distacco del mondo della scuola e la mancanza di fiducia, verso di noi, soprattutto nelle regioni del sud, dovrebbero essere campanelli allarmanti di atteggiamenti e ricette politiche, che risultano non adeguate alle esigenze reali del paese. Questa è la critica principale che io e altri compagni, che appoggiamo la candidatura di Andrea Orlando a segretario del PD, muoviamo nei confronti del ex premier e segretario Matteo Renzi”.

Per Palumbo, sarebbe l’ex presidente del Consiglio, insieme ai suoi, responsabile in larga parte della situazione attuale, dello scollamento con la base. “In questi anni e ancora adesso ascoltiamo da parte di Renzi una narrazione del paese parecchio slegata dalle esigenze reali dei cittadini – prosegue – e l’impressione è quella di ascoltare una storia autoreferenziale piena di slogan ormai vetusti”. Una situazione di stallo che non ha certo risparmiato Catania dove le beghe interne, l’eterno attendismo e le divisioni sono evidenti. “Il Pd catanese rappresenta, nel suo microcosmo, il cattivo stato di salute più generale di cui prima parlavo. Non vi è una piattaforma programmatica e mancano i luoghi di confronto: il partito, purtroppo, si fa notare solo per un silenzio assordante o per questioni legate a faide riguardanti i tesseramenti o questioni personali”.

Cosa fare allora. “Dovremmo discutere di una sanità inadeguata e perennemente precaria, di disoccupazione giovanile, dei fondi destinati allo sviluppo del meridione, solo per citare qualcuna delle tante problematiche, e invece sembriamo assillati solo da beghe interne. Questo lo vediamo anche sul l’amministrazione catanese, il PD dovrebbe essere spinta propositiva sulle scelte e gli investimenti sulla città, e invece è un partito silenziato su tutto. La mozione Orlando, che appoggio, credo che offra una visione chiara di cosa voglia rappresentare il PD e di come possa essere utile per il paese – conclude. Sono convinto che una stagione sia finita e vi sia gran bisogno, di un cambiamento interno”.

 


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