Almaviva-Exprivia, c'è l'accordo | Ma da marzo a rischio 700 posti - Live Sicilia

Almaviva-Exprivia, c’è l’accordo | Ma da marzo a rischio 700 posti

Una riunione al Mise

Le due società oggi al Mise per la questione Rende. A Palermo ancora molte criticità.

PALERMO – Giornata decisiva per la vertenza Exprivia-Almaviva. Raggiunto al Mise l’accordo per evitare i trasferimenti dei lavoratori da Palermo a Rende. L’intesa è stata siglata alla presenza del vice ministro Teresa Bellanova, dei rappresentanti delle due aziende e dei segretari nazionali e provinciali dei sindacati. Exprivia ha deciso di assumere altre 30 persone per la gestione della commessa Enel. Gli altri lavoratori rimarranno in Almaviva. “L’accordo è stato siglato, siamo soddisfatti – ha detto il segretario della Slc Cgil Maurizio Rosso. – È stato raggiunto finalmente un equilibrio e abbiamo percorso a fatica questa strada ma alla fine è prevalsa la ragione e soprattutto ha vinto la volontà di assicurare la salvaguardia dei lavoratori e del lavoro nel territorio”.

Proprio qualche giorno fa, al termine di un incontro  tra il presidente Andrea Antonelli e le segreterie territoriali dei sindacati, Almaviva Contact aveva annunciato un piano di rilancio per la sede di Palermo. Ma non è ancora il momento di tirare un sospiro di sollievo per i tremila dipendenti del capoluogo siciliano. Secondo un comunicato aziendale interno, diffuso in seguito all’incontro del 12 gennaio, le criticità sono ancora molte e, se non si dovessero risolvere, a marzo 2017, o al massimo a giugno 2017, quando scadranno i fondi di integrazione salariale, si potrebbe tornare a parlare di esuberi. E a rischiare il posto potrebbero essere 700 persone. 

La nota di Almaviva Contact spiega che “la società ha elaborato un progetto di riorganizzazione finalizzato ad invertire gli andamenti economici molto negativi e non più sostenibili”, ma prosegue spiegando che, “focalizzando l’attenzione sulla sede operativa di Palermo, ad oggi si continuano a registrare i seguenti fenomeni: perdite mensili non più sostenibili (circa un milione di euro), qualità e produttività carenti su alcuni servizi, esuberi di fatto strutturali, tariffe inbound non adeguate al costo del lavoro e contratti con i principali clienti in scadenza e/o rinegoziazione”.

Una situazione complicata, quindi, in cui azienda e sindacati devono necessariamente venirsi incontro per superare le criticità e riportare la sede di Palermo, “in tempi rapidissimi, ad un equilibrio economico”. E tra le questioni più spinose su cui bisognerà trovare un accordo c’è quella del controllo a distanza. Un argomento che da tempo ha spinto i sindacati sulle barricate. Tra le azioni finalizzate al rilancio, Almaviva Contact indica il “recupero produttività e qualità” come “condizione necessaria sia per la tenuta delle attività esistenti, sia per lo sviluppo delle necessarie azioni commerciali”. Ma i sindacati sono d’accordo nel prendere ancora tempo: “Non facciamo un accordo singolo, ma ragioniamo sul rinnovo del contratto nazionale così che valga per tutti e non solo per i singoli call center”.

LE REAZIONI
“Siamo molto contenti del raggiungimento di questa intesa – ha commentato il sindaco Leoluca Orlando – l’amministrazione comunale ha costantemente seguito la situazione per scongiurare che tante lavoratrici e lavoratori vedessero una così pesante penalizzazione della propria condizione con un trasferimento forzato presso altra sede. Per loro c’è ora la possibilità di guardare al futuro con maggiore serenità. Un risultato che dopo tanti mesi chiude in modo positivo una lunga vicenda che ha tenuto col fiato sospeso migliaia di lavoratori e famiglie nella nostra città.” Per l’Assessore Giovanna Marano, si tratta di “una grande notizia che apre la strada affinchè Palermo diventi anche capitale italiana dei call center.”

 


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