PALERMO – Salve, anch’io sono un operaia della Gesip, ragazza madre con tre figli, due di 5 e uno di nove anni. Dal primo settembre quella poca certezza che ci consentiva di andare avanti è svanita nel nulla. Se penso all’indignazione che tutti i cittadini manifestano nei confronti della dannata Gesip… dovrebbero avere la consapevolezza che non siamo tutti uguali, i furbetti, gli assenteisti, gli impiegati che timbrano e vanno a fare spese o non vanno neanche in ufficio, si trovano dappertutto, in qualunque ufficio. Sono d’accordo che chi sbaglia deve pagare,e se è il caso essere licenziato, ma questo deve valere per tutti gli ambiti lavorativi pubblici. Non voglio polemizzare,ma credo che ognuno dovrebbe avere diritto al sostentamento, al poter svolgere tutte quelle funzioni e quei doveri che una madre ha nei confronti dei figli. Allora capisco tutto, non ci sono soldi, la Gesip è stata gestita in malo modo, ma alla fine il conto lo pagheranno i soliti e chi ha sperperato e depredato, tra venti anni di processi e cause, gli farano un baffo. Che almeno mi licenzino o mi mettano in cassa integrazione o mi diano il TFR, una volta che hanno messo il colpo in canna che almeno tirino il grilletto.
Un ragazza madre ed ex lavoratrice Gesip ha scritto alla redazione di Livesicilia. Pubblichiamo la sua missiva in cui riconosce le criticità dell'azienda ma chiede che, almeno, si chiuda con dignità.
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