Altavilla Milicia, i fermati davanti al gip: esorcismo, sevizie e morte

Altavilla Milicia, i fermati davanti al gip: l’esorcismo, le sevizie, la morte

La villa, Giovanni Barreca e Antonella Salamone
In programma l'udienza di convalida. "Siamo innocenti"

TERMINI IMERESE (PALERMO) – Si terrà domani, mercoledì 14 febbraio, l’udienza di convalida dei fermi di Giovanni Barreca, il muratore accusato di aver ucciso la moglie e i due figli di 16 e 5 anni, e dei suoi presunti complici Sabrina Fina e Massimo Carandente. Nel corso dell’udienza i tre indagati saranno interrogati dal gip di Termini Imerese.

Sono state fissate invece per sabato le autopsie sui resti della vittima, Antonella Salamone, e dei figli, Kevin ed Emanuel. Gli accertamenti medico-legali dovrebbero chiarire le date esatte dei delitti e la causa della morte. Della donna sono state trovate solo le spoglie bruciate, mentre i ragazzi sarebbero stati soffocati. Il più grande era legato con una catena in un modo che ricorda l’incaprettamento, una crudele tecnica di sevizia tristemente nota perché adottata dalla mafia.

È stato nominato il curatore che assisterà la terza figlia della coppia, risparmiata dal padre. Gli omicidi sarebbero maturati in un contesto di folle ossessione religiosa. Barreca, evangelico, convinto che in casa ci fossero i demoni, avrebbe convinto la coppia che vive a Palermo e conosciuta durante incontri di preghiera a praticare sui familiari, posseduti da Satana, degli esorcismi. Un rito che sarebbe durato giorni. Fina e Carandente si erano trasferiti da qualche giorno nella villetta di Altavilla Milicia. A riferirlo è stato il fratello di Antonella Calamone, Calogero.

Barreca sabato notte ha chiamato i carabinieri confessando gli omicidi. Ai presunti complici gli inquirenti sono arrivati attraverso l’analisi dei tabulati telefonici del muratore e le testimonianze. A pesare il racconto di Barreca e della figlia diciassettenne. Il legale di Fina e Carandente, l’avvocato Sergio Sparti, ha incontrato i suoi assistiti in carcere: “Sono distrutti, frastornati, ma si proclamano innocenti”.


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