PALERMO – Le indagini sulla strage di Monreale si concentrano su due persone. Due figure che emergono dal caos di via Benedetto D’Acquisto, la strada dove sono stati uccisi a colpi di pistola Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvatore Turdo.
Incrociando il racconto dei testimoni emerge che i due avrebbero avuto un ruolo decisivo.
Salvatore Calvaruso è il diciannovenne arrestato per il triplice omicidio che tutti i testimoni ascoltati dai carabinieri descrivono come “piccolo di statura” e con indosso “un giubbotto di colore nero”.
Ha lasciato più di una firma sulla sua presenza a Monreale la notte della strage. Ha perso gli occhiali a Monreale, ha abbandonato lo scooter sui cui era giunto nella cittadina arabo-normanna dopo avere esploso i colpi di pistola e infine ha cercato di convincere l’amico che gli aveva prestato il mezzo a denunciarne il furto. Gli investigatori hanno trovato il giubbino nero.
Fermato dai carabinieri su ordine della Procura della Repubblica, Calvaruso ha confessato di avere sparato, sostenendo di essersi difeso dall’aggressione del gruppo di giovani monrealesi.
Ora bisogna trovare riscontri sugli altri due complici principali. Avrebbero già un nome, ma non tutti i passaggi investigativi sono stati completati. La sparatoria è avvenuta in due momenti. Il primo a premere il grilletto è stato Calvaruso, poi un giovane che indossava “un giubbotto modello Blauer di colore bianco”.
Quest’ultimo è arrivato “a bordo di una Bmw Gs” di colore scuro. Chi guidava era “robusto, alto 1:90, barba scura”, con un casco “Momo Design”. I testimoni aggiungono un ulteriore dettaglio: “Aveva i denti rovinati”. Qualcuno lo ha sentito urlare al passeggero della moto di non sparare in aria “ma ad altezza d’uomo”.
Sulla stessa moto ad un certo punto è salito anche Calvaruso, dopo che era caduto per le spinte degli amici delle vittime. Erano dunque in tre al momento della fuga. Quando è rientrato di notte, allo Zen, il secondo ragazzo che ha sparato non c’era più.
Non era la prima volta che il gruppo di giovani dello Zen, ma anche di Borgo Nuovo, trascorrevano la serata a Monreale. Alcuni testimoni hanno riferito di averli già visti nelle sere precedenti. Sì conoscevano di vista
Non avevano creato problemi però, anche se c’è chi sostiene che a Palermo erano soliti provocare guai. Teste calde che cercano li scontro. Le indagini stanno scandagliando i giorni precedenti alla strage.