Cascio all'attacco di Crocetta:| "Il suo governo inadeguato" - Live Sicilia

Cascio all’attacco di Crocetta:| “Il suo governo inadeguato”

L'ex presidente dell'Ars si scaglia duramente contro il governatore "Crocetta non governa ma usa il suo ruolo per rimpolpare il Megafono". Tramonta il clima di collaborazione tra la maggioranza e il centrodestra che si era intravisto nelle ultime settimane.

LA POLEMICA
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PALERMO – Quasi come un fulmine a ciel sereno nei rapporti fra la polemica fra il centrodestra e la maggioranza arriva una polemica dai contenuti e dai toni infuocati. Ad alimentare il falò è l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio, attuale presidente della Commissione per l’Esame dell’Attività dell’UE, che attraverso una nota si scaglia contro il governatore Rosario Crocetta rompendo quel clima di collaborazione che aveva contraddistinto le ultime settimane alimentando, contestualmente, le polemiche da parte dei grillini, che avevavo gridato all’inciucio.

“All’inizio di questa legislatura – esordisce Cascio – benché la campagna elettorale mi avesse naturalmente visto nello schieramento avversario a quello di Crocetta, avevo comunque sperato che, una volta eletto, il presidente della regione si sarebbe impegnato per dare risposte concrete alle emergenze della Sicilia, invece, ad oggi, non solo sono rimasti disattesi gli slogan di rinnovamento che il governatore ha tanto sventolato durante la corsa alla presidenza, ma stiamo assistendo, altresì, ad una riproposizione della peggior versione dell’ultima fase dell’era Lombardo”.

Un attaco frontale, senza sconti, quello di Cascio che poi si sposta a descrivere nello specifico le emergenze che il presidente della Regione non starebbe affrontando: “Crocetta non governa ma, piuttosto, irresponsabilmente, strumentalizza il suo ruolo per organizzare e rimpolpare un partito territoriale, Il Megafono, al fine di incassare consenso immediato che possa accreditarlo nello scenario nazionale, senza tenere nella minima considerazione che la Sicilia è una polveriera e che i siciliani vivono una drammatica realtà di crisi che, a causa della debolezza strutturale e dell’inadeguatezza di molti esponenti della sua Giunta, si è ulteriormente aggravata. Ne è conferma la prima finanziaria del governo Crocetta- Bianchi, il cui impianto è stato demolito in maniera massiva dal Commissario dello Stato, senza che ciò abbia comportato alcun tipo di disagio dell’assessore all’Economia”.

“Tutto ciò – evidenzia Cascio – mentre Crocetta continua noncurante a intessere trattative private con singoli deputati, piuttosto che parlare coi partiti e cercare un clima di coesione utile a farci uscire da una situazione socio-economica che è diventata molto preoccupante”.

Il deputato del Pdl, sottolinea poi: “ La sua arrogante, incoerente e inappropriata gestione sta condannando al fallimento tutti i settori della pubblica amministrazione: dalla sanità, alla formazione, dalla cultura allo sport, alle attività produttive, alla mancanza di spesa e di programmazione dei fondi strutturali etc. e, soprattutto, sta compromettendo ulteriormente la credibilità della politica, già messa a dura prova per l’esasperazione invalsa nei cittadini che, ancora una volta, vengono raggirati da questo governo di finto rinnovamento, che lascia al palo tutte le priorità dell’agenda politica e punta soltanto a consolidare le posizioni del suo partito”.

Insomma un attacco a zero, che arriva forse complice il clima da campagna elettorale che sta entrando nel vivo, visto che manca meno di un mese al voto per le amministrative. Un contesto, questo che di certo non favorisce il clima delle larghe intese ma spingerà sempre di più i partiti ad accentuaere le differenze e rimancare le rispettive posizioni, almeno fino al voto. Va aggiunto cher lo stesso Crocetta ha negato in queste settimane di voler ricorrere a un modello di larghe intese che premiasse un rapporto privilegiato con il centrodestra, secondo lo schema che a Roma ha dato vita al governo Letta.

“Invito – conclude nel suo comunicato stampa Cascio – il presidente Crocetta ad accantonare i suoi interessi particolaristici e a mettere in campo azioni concrete per realizzare quelli collettivi prima che la regione esploda definitivamente e a dialogare con le altre parti politiche e non coi singoli esponenti, dimostrando lo stesso buon senso che noi, all’indomani della sua vittoria, pur non avendolo scelto, abbiamo ampiamente e pubblicamente manifestato”.


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