Niente regali e favori in cambio delle forniture, dipendente dell'Ars assolto - Live Sicilia

Niente regali e favori in cambio delle forniture, dipendente dell’Ars assolto

L'imputato rischiò gli arresti domiciliari

PALERMO – Il fatto non sussiste: la formula dell’assoluzione di Giuseppe Mirici Cappa è la più ampia prevista dal codice. Cade l’accusa di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità contestata all’operatore tecnico dell’Assemblea regionale siciliana. La sentenza è del giudice per l’udienza preliminare Filippo Serio.

Non regge l’ipotesi della Procura secondo cui l’imputato avrebbe favorito alcuni imprenditori che operavano all’interno dell’Ars ricevendo in cambio una serie di “regalie”: un trasloco, tavoli, scrivanie, la riparazione di un impianto di riscaldamento e anche la pulizia di un appartamento, oltre all’assunzione di qualche “amico” in una ditta di vigilanza.

Nel febbraio 2023 il Tribunale del Riesame aveva respinto la richiesta di arresto e annullato l’ordinanza di custodia cautelare con la quale a Mirici Cappa era stata imposta la sospensione dal servizio e il divieto di dimora per un anno a Palermo.

L’imputato, difeso degli avvocati Giovanni Di Benedetto ed Enrico La Grassa, era stato responsabile del Servizio di prevenzione e protezione dell’Ars. I pm ritenevano che addirittura meritasse di finire agli arresti domiciliari.

L’inchiesta era nata dalla denuncia di un imprenditore che nel 2019 si era aggiudicato l’appalto per il servizio di buvette del parlamento siciliano. Disse di avere ricevuto pressioni da Mirici Cappa affinché si rivolgesse esclusivamente ai fornitori da lui indicati. Quando l’imprenditore si rifiutò il pubblico ufficiale “avrebbe posto in essere nei suoi confronti reiterati comportamenti ostili e vessatori”.

Una ipotesi sempre contestata dalla difesa, secondo cui dietro la denuncia c’erano “sentimenti di rivalsa”. Mirici Cappa era responsabile della sicurezza e facendo il proprio lavoro pretendeva il rispetto delle regole nel servizio di ristorazione. Da qui sarebbero nati dei contrasti.

La difesa ha citato una sfilza di testimoni. I casi denunciati dall’imprenditore non hanno trovato riscontro.


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