"Altro errore dello Iacp di Catania | a pagare saranno gli anziani" - Live Sicilia

“Altro errore dello Iacp di Catania | a pagare saranno gli anziani”

La denuncia di Marcello Tringali (vice-segretario del Pd di Monte Po) a proposito degli alloggi di via Raccuglia.

L'intervento
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CATANIA. Un caso sollevato da Marcello Tringali, vice Segretario del Circolo PD Monte Po-San Leone: ecco, il testo della sua denuncia:

“Già in passato l’Istituto Autonomo Case Popolari, più noto come I.A.C.P., di Catania è arrivato agli onori della cronaca regionale, ma, ahinoi, per fatti poco onorevoli. Sappiamo dalle suddette cronache ma ancor meglio dalle inchieste giudiziarie che hanno investito tale Ente, nato (ricordiamolo) per adempiere scopi nobili, che i fatti che lo hanno visto coinvolto di nobile scopo non arrecavano alcuna parvenza. Oggi, sulla stessa scia della cattiva gestione, l’ennesimo fatto per il quale forse i media decideranno di dedicare qualche altro spazio per il noto Istituto.

La storia. La settimana scorsa gli anziani proprietari dei 28 alloggi (ognuno di uno dei 28) di via S. Raccuglia 207 a Catania si vedevano recapitare dallo I.A.C.P. di Catania una lettera a firma della dott.ssa Santa Russo e del Direttore arch. Calogero Punturo (che allego alla presente) con la quale si invitavano i medesimi anziani proprietari a volere acquistare “l’accessorio collegato all’alloggio”, ovverosia la piccola cantina, di circa 7 metriquadri, collegata alla casa, che a suo tempo (secondo tale lettera) non si acquistò con l’alloggio.

Nel fare ciò comunicavano il prezzo di cessione (nel caso di una delle anziane destinatarie, mia madre, equivalente a 2,438,52 euro), la documentazione da presentare e anche i nomi dei dipendenti dell’Istituto ai quali ci si poteva rivolgere: sig. Corso e dott.ssa Russo. Per inciso, comunicavano anche un numero telefonico dei suddetti dipendenti, al quale diversi anziani di via Raccuglia, impossibilitati a potersi recare nella sede dello I.A.C.P., hanno più volte chiamato ma senza che nessuno dall’altro lato del telefono rispondesse. Orbene, ma il bello deve ancora arrivare. Infatti, gli anziani proprietari hanno cercato, invano, di parlare con tali dipendenti perchè rimasti sgomenti da tale lettera. Sgomenti poichè a suo tempo quando nel 1998 acquistarono dall’Istituto gli alloggi di cui erano assegnatari lo fecero acquistando con essi anche le rispettive cantine (cosi come risulta dall’atto notarile e dalle stesse visure catastali, che vi allego).

Pertanto, con la consapevolezza di ciò che era stato già fatto e della propria condizione economica  di pensionati al minimo, il vedersi recapitare oggi una lettera in cui gli si diceva in sostanza: guarda che tu non sei proprietario di un bene che abiti e possiedi da 40 anni (rispetto al quale aggiungo vi fu persino un contenzioso giudiziario che vide soccombere lo I.A.C.P. e che si chiuse con l’acquisto degli alloggi da parte degli allora giovani assegnatari) e lo si invitava a pagare (ovvero: a ri-pagare) il prezzo di cessione, vi lascio immaginare lo stato d’animo e l’agitazione in cui sono sprofondati questi carissimi nonnini.

Ad oggi la vicenda ancora non pare essersi chiarita poichè i pochi anziani che sono riusciti a reperire qualche informazione spaziano tra il dire che c’è stato un errore da parte dello I.A.C.P. nell’inviare tali lettere (però ad oggi nessuno ha ricevuto alcuna lettera che confermasse ciò) fino a parlare di un fantomatico diritto di superficie (che non è oggetto della lettera in questione).

Fatto sta che anzichè generare un servizio utile alla collettività ancora una volta allo I.A.C.P. pare che si vada in tutt’altra direzione e così si vedono cittadini che seppur proprietari legittimi (atti alla mano) della loro casetta popolare (agognata e guadagnata, col sudore familiare derviante da una vita di duro lavoro) sono costretti a doversi muovere (di fronte a quello che pare un errore bello e buono) con nuovo dispendio di forze fisiche ed economiche (recarsi lì personalmente, per chi è in grado di farlo, chiamare parenti per delegarli al disbrigo di tale vicenda, incaricare un avvocato, per chi non può muoversi e non ha neppure parenti, recuperare la documentazione, ecc. ecc.) in aggiunta a quelle già sostenute.

Vi pare giusto? Spero che tale comunicato, qualora decideste di pubblicarlo, possa rimettere ordine alla pasticciata vicenda e dare serenità ai suddetti anziani”.

 


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