Amat, Modica: "Legge 104? Siamo un esempio | E contro i portoghesi useremo i vigili" - Live Sicilia

Amat, Modica: “Legge 104? Siamo un esempio | E contro i portoghesi useremo i vigili”

Intervista a tutto campo al presidente dell'azienda di trasporto urbano. A Livesicilia Modica parla delle polemiche innescate dall'interrogazione parlamentare di un deputato leghista sui dipendenti che usufruiscono della legge 104, dei conti dell'azienda, dei 'portoghesi' e della mobilità dei dipendenti.

PALERMO – I dipendenti dell’Amat che usufruiscono della legge 104? “279, e non 600”. L’azienda sprovvista di un piano per fronteggiare le emergenze sulla legge 104? “Lo abbiamo dal 2009 ed è stato preso a modello a livello nazionale”. Conti in rosso? “Siamo fuori dall’emergenza e in una decina di giorni firmeremo il contratto di servizio”. E ancora i vigili sugli autobus, un aumento dei controllori e dei punti vendita dei biglietti. Risponde punto per punto Giuseppe Modica, dal 20 maggio alla presidenza dell’Amat, e lo fa, dai microfoni di Livesicilia, partendo proprio dall’interrogazione parlamentare presentata dal leghista Mssimiliano Fedriga sui dipendenti che in via Roccazzo usufruiscono della legge 104.

“Intanto sono 279 su un totale di quasi 1700 dipendenti e non 600 – esordisce Modica – e poi va precisato che è l’Inps a stabilire se un lavoratore può usufruirne o meno, non certo noi. Questo è un tema comune a tutte le aziende che operano su turni e l’Amat su questo è all’avanguardia: già dal 2009 abbiamo previsto che i dipendenti comunichino sei giorni prima dell’inizio del mese quando devono assentarsi, fatte salve ovviamente le emergenze”. La normativa prevede, infatti, che in caso di un parente disabile da accudire non sia necessario un certificato medico o un preavviso, ma l’azienda chiede comunque ai lavoratori, se possibile, di comunicarlo con largo anticipo. “E i risultati si vedono – continua Modica – può esserci qualche caso eccezionale, ma niente più. E i lavoratori che cumulano sei giorni al mese, perché accudiscono due disabili, sono soltanto sei. Negli anni l’azienda ha ribadito queste linee guida, via via affinate, e siamo stati un modello in sede di confronto in occasione del Contratto nazionale ferrotranvieri. Questo è un problema che c’è in tutta Italia. Possiamo avere qualche picco in occasione delle festività, ma non dipende da noi”.

Ma l’Amat deve fare i conti anche con il portoghesismo, visto che un palermitano su due non fa il biglietto. “Non è un fenomeno solo palermitano – spiega il presidente – riguarda tutto il Meridione e noi non siamo quelli messi peggio. Negli ultimi tempi c’è stata anche una recrudescenza del fenomeno, dovuta evidentemente alla crisi. Nonostante questo, però, stiamo mettendo a punto dei sistemi tecnologici per l’acquisto dei biglietti, aumentando i punti vendita e selezioneremo, tra il nostro personale, degli altri controllori passando da 40 a 55. Inoltre, come già fatto in passato, avremo i vigili urbani a bordo: abbiamo chiesto la collaborazione del Comune che ha deciso di venirci incontro”.

E col Comune, a breve, dovrebbe essere firmato il nuovo contratto di servizio visto che l’ultimo risale al 2005 e nel tempo è stato stravolto. “Tra una decina di giorni dovremmo arrivare a una versione definitiva – aggiunge Modica – e poi passerà tutto al vaglio del consiglio comunale. Noi abbiamo subito 20 milioni di tagli, 10 dal Comune e 10 dalla Regione, e recuperato buona parte delle perdite. In sede di contratto di servizio, rivedremo anche il sistema delle strisce blu con un riequilibrio tra i parcheggi gratuiti e quelli a pagamento, in attesa anche del Piano generale del traffico urbano”. Un’azienda, l’Amat, che può però sorridere visto il miglioramento dei propri conti: i crediti col Comune si sono ridotti di oltre cinquanta milioni di euro e i debiti con le banche sono passati da 40 a 12 milioni, facendo diminuire i costi per gli interessi. “L’Amat era effettivamente in una situazione critica – continua Modica – ma con l’amministrazione Orlando stiamo pian piano risolvendo i problemi. Io sono qui da soli tre mesi, ma ho subito avuto chiaro che questa non è un’azienda decotta ma viva, che paga i suoi fornitori e rispetta gli impegni, che sa stare sul mercato e che non farà la fine dell’Amia. Il nuovo contratto di servizio garantirà l’equilibrio della gestione”.

Infine un accenno anche alla mobilità orizzontale fra aziende annunciata dal sindaco: “E’ stata istituita una cabina di regia tra le società e valuteremo col Comune la possibilità dei passaggi dei lavoratori, nel quadro di una strategia comune”.

 


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