Vertice coi sindacati| Il Comune: "Garantire i servizi" - Live Sicilia

Vertice coi sindacati| Il Comune: “Garantire i servizi”

Sul futuro della società che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo, l'amministrazione comunale fa sapere che nel caso di fallimento dell'Amia sarà disponibile a chiedere al prefetto la requisizione in uso dell'azienda, garantendo continuità di servizi e contratti di lavoro. I sindacati: "Orlando si faccia avanti e chiarisca come vuole risolvere il problema con la magistratura".

PALERMO Non sono emerse novità sostanziali dal vertice sull’Amia tenutosi oggi pomeriggio a Villa Niscemi tra il sindaco di Palermo e i rappresentanti sindacali. Il Comune di Palermo ha ribadito punto su punto le proprie intenzioni qualora le circostanze consentissero di riprendere in mano la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti.

Durante l’incontro il primo cittadino ha rassicurato le parti sociali sui “nervi scoperti” della vertenza, quali l’annunciato fallimento della partecipata e il conseguente timore per un’eventuale privatizzazione del servizio. Da parte loro i sindacati hanno accolto le dichiarazioni di Orlando con una certa cautela ma hanno annunciato che proseguiranno nello stato di agitazione. All’orizzonte, dunque, si profilano nuovi giorni difficili, con assemblee e mobilitazioni.

Nel documento diffuso in serata Palazzo delle Aquile piazza dei paletti ben precisi sul proprio eventuale impegno diretto: “l’Amministrazione è titolare del servizio di igiene urbana della città di Palermo – si legge –, intende mantenere la gestione pubblica del servizio e ha appostato le risorse finanziarie necessarie al suo espletamento nel bilancio annuale e in quello pluriennale”. Nessuna privatizzazione, dunque, e la garanzia di una copertura finanziaria che non toccherà i debiti dell’Amia ma soltanto servizi e lavoratori. Il piano, che conferma la “piena validità del contratto di servizio” e garantisce “la continuità dei contratti di lavoro con i dipendenti Amia e Amia Essemme”, resterebbe valido anche nel caso in cui l’amministrazione straordinaria dovesse continuare. Inoltre, “nell’eventualità della dichiarazione di fallimento, nel rispetto delle decisioni della magistratura, l’Amministrazione sarà disponibile a chiedere al prefetto la requisizione in uso dell’azienda (personale e mezzi), garantendo anche in questo caso continuità dei servizi e dei contratti di lavoro”.

La situazione, comunque, resta in fase di stallo, almeno finchè andrà avanti la guerra verbale tra il primo cittadino e i commissari straordinari dell’Amia. Nè l’Amministrazione sembra tenere in considerazione l’ipotesi di presentare un nuovo concordato fallimentare, a giudicare dall’ennesimo scambio di missive che oggi hanno visto ancora una volta protagonisti Orlando e i tre amministratori. Questi ultimi, in una nota diffusa ieri sera, avevano addossato a Orlando la responsabilità del rigetto del concordato da parte del Tribunale fallimentare, sostenendo di aver fatto tutto il possibile per la salvezza dell’azienda. Per tutta risposta il primo cittadino ha scritto al Ministero dello Sviluppo Economico chiedendo l’intervento in prima persona del ministro Corrado Passera.

“Questa guerra tra il sindaco e i commissari non produce niente di positivo – attacca il segretario generale della Cgil Palermo, Maurizio Calà –. Non sono convinto che il fallimento sia l’unica strada. Quando c’è un fallimento è sempre un danno per tutta la collettività, bisogna fare di tutto per evitarlo. Certamente l’amministrazione straordinaria ha le sue responsabilità perché in questi anni ha commesso torti enormi, ineludibili. Basti pensare al fatto che c’è un’Amia che continua a perdere. Ma anche l’Amministrazione ha le sue responsabilità e non si può consentire questo scaricabarile. Adesso sindaco, prefetto e commissari si siedano attorno a un tavolo ed elaborino un piano industriale più concreto”.

“Ad oggi il Comune non ci dice ancora in modo preciso come vuole salvare i lavoratori – conclude Calà –, ci dice solo che lo vuole fare. Si faccia avanti e chiarisca alla magistratura come intende muoversi. Al momento rimane lo stato di agitazione. Penseremo a nuove assemblee e mobilitazioni”. Stando così le cose, però, l’eventuale fallimento dell’azienda o un intervento diretto di Passera sarebbero al momento le uniche strade per sbloccare la situazione.

Ma che debba essere la magistratura a scrivere la parola “fine” sulla questione sembra crederlo lo stesso Orlando, tant’è vero che stamattina si sarebbe recato in via informale presso il Tribunale. Sui motivi della visita vige il più stretto riserbo, ma è logico supporre che alla base della “missione” del sindaco ci fosse proprio l’Amia. Secondo alcune voci, durante l’incontro di Villa Niscemi il sindaco avrebbe esordito dicendo “non sono qui per parlare dei commissari, l’ho già fatto in Tribunale”.

“Apprezziamo le dichiarazioni del sindaco che si è assunto degli impegni ben precisi e capiamo che ovviamente non tutto dipende da lui – commenta Maurizio Bongiovanni di Alba –. Restiamo però preoccupati sul futuro dell’azienda e pertanto permane lo stato di agitazione”.


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