PALERMO – Dopo la Gesip, rischia di essere l’Amia il prossimo fronte caldo per il comune di Palermo. Il Comune ha infatti disertato il vertice convocato per le 18 di oggi dal Prefetto Umberto Postiglione, mandando su tutte le furie le organizzazioni sindacali.
Un’assenza che Orlando ha giustificato con il fatto di aver già informato il Prefetto della posizione dell’amministrazione di piazza Pretoria: “Crediamo – si legge in una nota del primo cittadino – che non sia opportuna una nostra partecipazione ad incontri in cui si discute dell’operatività dell’Amia, fin quando non potremo, dopo il pronunciamento del Tribunale fallimentare, riprendere in mano la gestione dell’azienda”.
E visto che la sentenza è fissata per il primo marzo, il concreto rischio è che il Comune accetti di sedersi di nuovo al tavolo prefettizio solo il prossimo mese. Una prospettiva che ha mandato su tutte le furie i sindacati, che in una nota congiunta si sono detti amareggiati per il comportamento di Palazzo delle Aquile.
“L’assenza dell’amministrazione comunale al tavolo ha gettato ombre sul ‘reale progetto’ del Comune di Palermo, determinando tra i lavoratori malessere e forti preoccupazioni che in assenza di adeguate rassicurazioni non potranno che portare alla mobilitazione. A fallire non sarebbero i commissari ma lavoratori, città e sindaco”. Ad affermarlo nella nota Fp Cgil, Filt Cisl, Uiltrasporti, Fiadel, Ugl,Confsal e Filas-Ugl. “Il sindaco la smetta di utilizzare il paravento dei Commissari Amia per sottrarsi agli impegni assunti con i lavoratori: chiarisca immediatamente la reale posizione della sua amministrazione sulla rovente vicenda Amia riconfermando per iscritto al Ministero dello Sviluppo Economico e al Tribunale Fallimentare di Palermo quanto sancito nel concordato”. “Le dichiarazioni riportate dal Sindaco Orlando nel comunicato stampa diramato (Commissari che avrebbero dovuto scongiurare il fallimento e sanare l’azienda), ci inducono a credere che l’amministrazione comunale, probabilmente mal consigliata, stia nei fatti percorrendo una strada diversa da quella prevista dal concordato, mettendo così in pericolo il salvataggio dell’azienda e dei suoi lavoratori, ancora oggi patrimonio della città”.
Una posizione, quella dei sindacati, che trova molti punti in comune con quelli espressi a metà febbraio dal coordinatore cittadino di Grande Sud, Gerlando Inzerillo: “L’Amia – aveva detto Inzerillo – non è né dei commissari né del sindaco, ma di tutta la città. Il sindaco dica se nei suoi progetti politici vi sia il fallimento dell’Amia. Cosa che, se fosse confermata, sarebbe un disastro per la città e per i lavoratori. Se ciò non fosse vero, invece, la smetta di attaccare i commissari e si preoccupi di adeguare il contratto di servizio prima che sia troppo tardi”.