Sorbello: "Nessuna emergenza |Percolato? Paghi il Comune" - Live Sicilia

Sorbello: “Nessuna emergenza |Percolato? Paghi il Comune”

Il commissario dell'Amia, Sebastiano Sorbello, nega un'emergenza legata a Bellolampo ma avverte: c'è troppo percolato e va smaltito, serve che il comune di Palermo trovi i fondi. "L'Amia non ce la fa e la Regione ha già dato - dice il commissario a Livesicilia - ma escludiamo l'inquinamento di falde acquifere. La Procura ha agito correttamente, a febbraio via ai lavori per la sesta vasca".

il commissario amia su bellolampo
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PALERMO – “Non siamo in emergenza, escludiamo l’inquinamento di campi o falde acquifere, ma c’è un problema legato al percolato: l’Amia non può farvi fronte, tocca al comune di Palermo”. Il giorno dopo l’intervento della Procura, che ha convocato l’assessore regionale Nicolò Marino per discutere della situazione di Bellolampo, uno dei commissari dell’Amia, Sebastiano Sorbello, prova a fare chiarezza: “La Procura ha agito correttamente, adesso va trovata una soluzione”.

Commissario Sorbello, siamo di fronte a un’emergenza?
“La situazione non è di tipo esplosivo come sembra apparire da alcuni lanci d’agenzia di stampa e escludiamo l’inquinamento di campi o di falde acquifere. La Procura di Palermo ha correttamente voluto valutare la situazione, viste le segnalazioni dell’Arpa e della Provincia, convocando anche l’assessore Marino. Indubbiamente il problema più rilevante è la presenza di un certo quantitativo di percolato, che però non è un enorme lago: c’è un notevole quantitativo che si è accumulato perché sono andate deserte alcune gare che abbiamo effettuato per il trasporto e lo smaltimento”.

Perché le gare sono andate deserte?
“Probabilmente perché alcune ditte sono scortaggiate dalle difficoltà dell’Amia e non si sentono garantite sufficientemente”.

Ma se l’Amia non avesse queste difficoltà, avrebbe comunque le risorse per poter pagare questi servizi?
“No, perché sono finiti circa 12 milioni di euro che nel 2010 la Regione aveva anticipato al comune di Palermo proprio per l’Amia. Palazzo delle Aquile ha provveduto a trattenerceli dai corrispettivi, rateizzandoli, ma adesso sono terminati”.

Ma quanto percolato c’è, di preciso, a Bellolampo?
“Circa 13mila litri cubi, come abbiamo anche spiegato nella riunione che si è tenuta mercoledì sera”.

La sera prima dell’intervento della Procura?
“Esattamente. E’ stata una riunione convocata dall’assessore Marino e a cui hanno partecipato il direttore del dipartimento Acque e rifiuti, Marco Lupo, il sottoscritto, i rappresentanti di altri enti e il comune di Palermo, che però era rappresentato da alcuni dirigenti e non da membri della giunta. Abbiamo affrontato il problema e cercato soluzioni. Ma tengo a precisare che noi stessi avevamo sollecitato una riunione di questo tipo proprio perché da due mesi segnaliamo queste criticità al sindaco di Palermo, al presidente della Regione e al dipartimento Acque e rifiuti. L’Amia, con i propri mezzi economici, non è più in grado di fronteggiare il fenomeno del percolato”.

Perché c’è così tanto percolato?
“ Questo non è un percolato di tipo fisiologico che si forma con gli eventi atmosferici, ma è la conseguenza di carenze strutturali dell’impianto che esistono da anni, è un fenomeno che va affontato con mezzi eccezionali. E non avendo le necessarie disponibilità economiche, abbiamo segnalato la situazione al sindaco”.

E la Regione?
“Ci hanno detto che non intendono avere altri aggravi, con la cessazione del regime commissariale: hanno già dato. Quindi il maggiore destinatario del problema è proprio il sindaco, al quale abbiamo fatto presente che occorre un intervento di una certa importanza da parte del Comune. Abbiamo inviato in 24 ore, così come ci era stato richiesto, una nota con tutti i dati e i dettagli e i possibili siti, e Lupo ha ricevuto il compito di coordinare tecnicamente le operazioni per capire come rendere disponibili alcuni siti, ma dalla riunione è venuta fuori anche l’indicazione del Comune come assuntore dell’impegno economico relativo”.

Insomma, i soldi deve metterli piazza Pretoria. Ma di che cifra parliamo?
“Qualche decina di migliaia di euro. Per rimuovere i 13mila litri cubi bisogna fare 30 trasporti giornalieri, quindi 30 camion che dovrebbero trasportare complessivamente 1000 litri cubi al giorno, per un totale di venti giorni tenuto conto anche degli ottomila litri cubi che nel frettampo si formerebbero. Aspettiamo che il Comune ci dica cosa vuole fare. Inoltre, il direttore del dipartimento Acque e rifiuti è già al lavoro per autorizzare questi siti a smaltire, se fosse necessario, anche di più del consentito riattivando anche il centro dell’Amap in via del tutto eccezionale. Ma purtroppo questi centri si trovano quasi tutti fuori dalla Sicilia, il che aumenta i costi. Però ci augiriamo una cosa”.

Cioè?
“Ci vuole un’assunzione di responsabilità diretta del Comune, ma speriamo che questo non si rivalga sull’Amia perché peggiorerebbe solo la situazione”.

E la sesta vasca?
“A metà febbraio la ditta aggiudicataria dei lavori potrà mettersi all’opera. Il primo modulo sarà così completato entro giugno e questo ci consentirebbe un’autonomia di circa cinque mesi. Mentre viene utilizzato il primo modulo, si costruiscono man mano gli altri. Entro il 30 aprile dovrebbe cessare l’autorizzazione al conferimento dei rifiuti, mentre la chiusura vera e propria di Bellolampo è stata stabilita per il 30 giugno: i due mesi dovrebbero servire per l’esecuzione di alcuni lavori, come la copertura delle vasche e la messa in sicurezza dell’impianto”.

I lavori per il primo modulo, però, non finiranno entro il 30 aprile…
“Le autorità prenderanno in considerazione la possibilità di prorogare l’autorizzazione fino alla consegna del primo modulo. Su questo siamo fiduciosi”.

 


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