CATANIA – Amianto sul tetto del Bellini. Sembra ci sia ancora una copertura di eternit sopra un’ampia porzione della copertura della massima istituzione culturale della città etnea. La certezza che sia in cattive condizioni, però, non c’è, nonostante le foto sembrino parlare più dei documenti. E nonostante le reiterate richieste di un cittadino che, dal mese di maggio dello scorso anno, scrive agli enti preposti non per denunciare, ma per chiedere se la copertura del teatro fosse in condizioni preoccupanti.
La missiva, inviata il 10 maggio 2015 all’Arpa sezione di Catania e al responsabile per la prevenzione dell’inquinamento della direzione ecologia del Comune, Carmelo Oliveri, non ha però avuto alcuna risposta. Tanto da spingere il cittadino, A. T., a reiterare la richiesta di informazioni il 2 giugno, interessando stavolta anche la Procura della Repubblica.
Di nuovo silenzio. A questo punto, il residente invia una nuova pec all’amministrazione, da cui riceve unicamente la risposta in cui si invitano i cittadini a compilare un modulo per segnalare manufatti in cemento amianto. “È incredibile – tuona il residente – che oggi, dopo mesi e mesi di richieste, io non abbia ricevuto alcuna replica. Se, come si vede, la copertura del Bellini è in amianto e se l’eternit è , sempre come mostrano le foto, in cattive condizioni, ritengo che l’intervento sia urgente, per garantire la pubblica salute e sicurezza”.
La procedura di verifica ed, eventualmente, di bonifica, però, richiede tempo. Come spiega proprio Carmelo Oliveri, dell’ufficio prevenzione inquinamento.”Il problema esiste ed è anche grosso – afferma Oliveri a LivesiciliaCatania. Stiamo procedendo, secondo la legge regionale, alla ricognizione dei siti dove è presente amianto. Una volta completata, faremo una sorta di graduatoria per iniziare a bonificare dalla situazione più degradata. In questa occasione – assicura il dirigente – effettueremo verifiche anche sul tetto del teatro.
Verifiche che chiederà, a questo punto, anche il nuovo sovrintendente del Bellini, Roberto Grossi, che evidenzia come la struttura sia di proprietà del Comune. “In ogni caso – afferma – chiederò all’amministrazione di controllare e, eventualmente agire”. Cosa che l’assessore all’Ambiente del Comune, Rosario D’Agata, assicura. “Verificherò la situazione e mi informerò con l’Asp per capire, eventualmente, quali interventi occorreranno”.