Amt, attese estenuanti e caos |Pogliese: "Il servizio non esiste più" - Live Sicilia

Amt, attese estenuanti e caos |Pogliese: “Il servizio non esiste più”

Una situazione che in tanti definiscono da "terzo mondo". IL VIDEO 

trasporto pubblico
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CATANIA –  Di male in peggio. Anche oggi il trasporto pubblico a Catania è paralizzato. Attese di oltre un’ora per gli autobus, anche quelli della linea veloce Brt, celere ormai solo in teoria. Un video realizzato da Mobilita Catania, ieri, immortala la situazione che in molti definiscono da “terzo mondo” e che, dopo mesi di vertenze e stati di agitazione, ha interessato anche la politica. Come il consigliere della prima municipalità, Davide Ruffino, che dalla propria pagina di Facebook lancia l’allarme. “La situazione è insostenibile – scrive. In queste ore alle fermate degli autobus della nostra città, ore e ore di attesa. Questa è una situazione da terzo mondo. Voglio ricordare che ad utilizzare i mezzi pubblici sono per lo più studenti, anziani o lavoratori a basso reddito, che spesso non si possono permettere di mantenere una macchina o un motociclo. Mi chiedo quanti anni ancora dovremo aspettare affinché questa situazione venga affrontata seriamente?”.

Sulla questione interviene anche l’eurodeputato di Forza Italia, Salvo Pogliese, secondo cui la città non ha più il servizio pubblico. “Il trasporto pubblico nella Catania di Bianco di fatto non esiste più: anche nella giornata di ieri erano pochissimi i mezzi dell’Amt in circolazione, mentre i tempi di attesa alle fermate sono degni di una città del terzo mondo – dice Pogliese. E’ questo il concetto di mobilità di Bianco e dei suoi: una costosissima e pericolosa pista ciclabile nel deserto dei mezzi pubblici”.

“Bianco e Crocetta, principali debitori dell’Amt come Comune e Regione, sono i responsabili di una situazione allarmante frutto dell’assoluta mancanza di una politica di mobilità seria e concreta per Catania. La grave situazione dell’Amt – continua l’europarlamentare catanese – ora rischia, oltre a paralizzare il traffico cittadino, di essere pagata dai lavoratori dell’azienda trasporti con lo spettro di licenziamenti e messa in cassa integrazione”.

La richiesta dell’europarlamentare è che Comune e Regione paghino i debiti – che ammontano complessivamente a circa 60 milioni – verso l’azienda, ma la situazione finanziaria delle due istituzioni rende difficile il concretizzarsi di questa richiesta. L’unico spiraglio, al momento, pare la conciliazione avviata con Palermo per il riconoscimento di parte di un debito pregresso che porterebbe nelle casse tra gli 8 e i 10 milioni.

Ossigeno che permetterebbe di riparare qualche mezzo e di pagare le spettanze ai dipendenti che, il mese scorso hanno ricevuto appena il 50 per cento dello stipendio. Spettanze che non potranno essere corrisposte, come richiesto dalla Fast – Confsal stamani, utilizzando i sei milioni di cui è stato scritto, dal momento che, questi fondi, come spiega il direttore dell’Amt Barbarino, “sono solo la traduzione in termini contabili di impegni presi dal Comune in precedenza”.

 


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