Amt, gli autonomi sul nuovo Cda |"Lavorare per rilanciare l'azienda" - Live Sicilia

Amt, gli autonomi sul nuovo Cda |”Lavorare per rilanciare l’azienda”

Confermano lo sciopero del prossimo 7 aprile ma salutano positivamente le nuove nomine. Evidenziando come non siano loro a creare problemi.

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CATANIA – Aprono al nuovo Cda, pur confermano la protesta del prossimo 7 aprile. I sindacati autonomi che rappresentato molti lavoratori in forza all’Azienda metropolitana trasporti e che in quest’ultimo anno hanno protestato, anche rumorosamente, per attirare l’attenzione sulle sorti dell’azienda di trasporto, inviano una nota dalla quale emerge la volontà di avviare una nuova fase all’interno di Amt. D’altronde, Giovanni Lo Schiavo, di Faisa Confsal e Aldo Moschella, della Faisa Cisal, da mesi chiedevano la nomina del nuovo consiglio di amministrazione per dare il via al rilancio dell’azienda e alla modifica dello statuto. Oggi, con la nomina di due professionisti che, Stefania Di Serio e Domenico Drago, i due sindacalisti intervengono, sottolineando la necessità, a questo punto, di agire per salvare l’Amt, come indicato dal “Libro bianco” redatto proprio dall’azienda.

“Il presidente Lungaro – affermano – ha illustrato ai sindacati il c.d.” Libro Bianco”, contenete una serie di iniziative, tese a rimettere in moto la macchina aziendale, previa nomina del nuovo Cda da parte dell’Assemblea dei Soci, cosa avvenuta venerdì scorso, che in tempi celeri dovrà apportare la modifica dell’attuale statuto societario in applicazione alla Legge Madia, cosicché, da poter determinare, la nomina dell’ amministratore unico della società partecipata. In occasione dell’illustrazione del “Libro Bianco” – continuano –  abbiamo registrato favorevolmente, la volontà e l’impulso che il presidente Lungaro intenderebbe dare per fare uscire l’azienda dalle sabbie mobili. Oggi più che mai, con il subentro nel nuovo Cda dei due consiglieri, riteniamo che l’obiettivo che ci accomuna, cioè quello di salvare la Società, possa essere raggiunto a condizione che quanto prima avvenga il trasferimento dei fondi che il Comune e la Regione deve all’Amt, ed è proprio per questo motivo che abbiamo deciso di effettuare una prima battuta di sciopero di quattro ore, prevista per la giornata del 7 Aprile p.v.”.

I sindacati autonomi tornano sulle manifestazioni e le contestazioni cui hanno dato vita le sigle sindacali che rappresentano, evidenziando come fosse necessario alzare i toni per il bene dell’Amt e dei suoi lavoratori. “Ci spiace che in diverse occasioni, come sindacati autonomi, siamo stati impropriamente accusati di aver strumentalizzato la grave situazione in cui versa l’Amt a causa di un atavica e cronica crisi di liquidità determinatasi negli anni – proseguono. Tanto meno, siamo disponibili ad accettare il fatto che la nostra battaglia sindacale, concretizzatasi negli ultimi due anni, tesa a salvaguardare il futuro dell’azienda, quello dei lavoratori e il diritto alla mobilità ai cittadini , possa passare come un iniziativa fine a se stessa, o addirittura, come a detta di qualcuno, finalizzata a creare “ apprensione nei confronti dei clienti AMT”. In buona sostanza, una sorta di allarmismo immotivato, sterile, teso esclusivamente a denigrare l’immagine aziendale. La realtà della Partecipata e la crisi di liquidità in cui si è venuta a ritrovare è di dominio pubblico, – concludono – e le responsabilità di ciò non sono certamente ascrivibili alle centrali sindacali, ai lavoratori rappresentati e ai cittadini catanesi, bensì a tutti coloro i quali, succedutisi nel tempo hanno avuto ruoli istituzionali nei riguardi di AMT/SPA”.

 


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