PALERMO – “L’Ance può ritenersi danneggiata dal reato di mafia ogni qual volta l’organizzazione criminale ha esteso i propri interessi nel comparto edile”. Ad affermarlo è l’ufficio per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo. Il Giudice per l’udienza preliminare ha ritenuto, infatti, legittime le costituzioni di parte civile dell’associazione palermitana dei costruttori edili, nell’ambito di procedimenti penali contro la criminalità di stampo mafioso. Questa pronunzia arriva dopo la costituzione di parte civile di Ance Palermo in due importanti procedimenti contro la criminalità organizzata, il processo alla mafia di Termini Imerese in cui è imputato principale Francesco Paolo Balistreri e il processo Atropos nel quale viene processata l’intera famiglia mafiosa del quartiere Zisa/Noce di Palermo, con 46 imputati.
“Per noi è un grande risultato nel cammino intrapreso dall’associazione a tutela delle imprese e della legalità – afferma il presidente di Ance Palermo, Fabio Sanfratello –. Questo pronunciamento del GUP, di fatto, legittima l’associazione nella difesa di tutte le imprese edili che sono vittime della criminalità. Il nostro obiettivo è quello di restituire rigore e credibilità ad un comparto da troppo tempo nel mirino della malavita. Questo provvedimento – conclude Sanfratello – arriva all’indomani della nomina di Giusi Pollara quale del delegato dell’associazione alla Legalità, una delega nuova che abbiamo voluto creare proprio per mantenere alta e vigile l’attenzione su questi temi”.