PALERMO – La Tecnis farà ripartire il cantiere dell’anello ferroviario di Palermo. Lo ha assicurato il commissario straordinario dell’azienda, Saverio Ruperto, nel corso di un incontro in Prefettura con i sindacati, Rfi, il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla rigenerazione urbanistica Emilio Arcuri. Ruperto ha posto un problema: il pagamento da parte di Rfi stazione appaltante, dello stadio di avanzamento dei lavori al 30 aprile 2017. Dopo di che, ha spiegato, sarà possibile pagare i fornitori dei materili (cemento e ferro) e i lavori potranno ripartire.
Saranno pagati anche gli stipendi ma solo quelli maturati dal momento dell’insediamento del commissario, cioè dall’8 giugno. Sulle retribuzioni arretrate, da gennaio a giugno, nessuna certezza. Inoltre, con la riattivazione del cantiere, saranno riassunti gradualmente i 16 lavoratori che avevano perso il lavoro. Caute le reazioni dei sindacati che considerano positiva la ripresa dei lavori ma restano critici sui pagamenti. E aspettano che, entro 180 giorni dall’insediamento, Ruperto completi le procedure di risanamento dell’azienda.
Secondo Francesaco Piastra (Cgil), Ignazio Baudo (Uil) e Paolo D’Anca (Uil), “tutto dipende dal piano di risanamento”. Dovrà decidere tra l’altro se Tecnis potrà proseguire proseguire tutte le attività oppure se dovrà cedere rami d’azienda che possono includere il cantiere dell’anello ferroviario di Palermo. Orlando e Arcuri hanno condiviso le preoccupazioni dei sindacati. Arcuri ha dichiarato che che “nessuna concessione per nuove aree sarà data, né proroghe per le aree attualmente occupate, se non registreremo un ritmo di esecuzione dei lavori adeguato a porre fine ai disagi subiti dalla città e dai cittadini”.