Anna Rosa vince, Nelli perde | Ma chi ha fatto fuori la Scilabra? - Live Sicilia

Anna Rosa vince, Nelli perde | Ma chi ha fatto fuori la Scilabra?

La dirigente generale torna al comando del dipartimento Lavoro. Lo ha voluto Crocetta. Alla fine, a pagare per il flop day e per le faide del Pd è solo l'ex assessore. Una sconfitta anche per il governatore. Che si è piegato ai burocrati.

PALERMO – Tirate le somme, il risultato è fin troppo chiaro. A pagare, per il click day, è stata solo Nelli Scilabra. Tirate le somme, nulla è cambiato. Tranne l’assessore. Chi le è stato vicino, in quelle ore, racconta che Nelli Scilabra ha saputo solo alle prime ore della mattina di essere stata messa fuori dalla giunta. Glielo avrebbe comunicato Rosario Crocetta, raccontando che in troppi si erano messi di traverso. Che non c’era nulla da fare. La giovane rsponsabile della Formazione non è stata salvata, difesa. Aveva vinto la politica. Persino quella che, tradizionalmente, si considera vicina all’assessore. Persino, insomma, qualche presunto, influentissimo “padrino” aveva sacrificato la Scilabra sull’altare del Partito democratico (o del Megafono, che dir si voglia). Costringendo il presidente della Regione a un passo indietro che suona come una sconfitta. “Io continuerò al fianco del presidente” ha commentato a caldo la Scilabra. Convinta, probabilmente, della buona fede del governatore. Anche lui chiaramente costretto a cedere sulla giovane assessora, dopo averla difesa pubblicamente e apertamente . Dopo averla quasi trasformata nella locandina della sua rivoluzione. Ha perso anche Crocetta. Già, in quell’occasione hanno vinto altri. Ma chi?

Anna Rosa Corsello, dopo le durissime accuse lanciate contro l’ex assessore, pupilla di Crocetta, rientra a capo del dipartimento Lavoro. Esattamente il luogo che considera più suo. E lo fa in maniera anche un po’ “atipica”. Con una fretta per certi versi incomprensibile. Lo fa alla prima giunta del nuovo governo. Lo fa quando ancora il nuovo assessore Caruso non si è nemmeno insediato. Il presidente della Regione non può attendere. E la nomina lui, in quel momento “proprietario” di tutte le deleghe. In giunta, al suo fianco, anche il segretario generale Patrizia Monterosso. Non è un mistero per nessuno che Anna Rosa Corsello sia molto vicina alla più alta in grado tra i dirigenti della Regione. Lo sanno anche i muri, insomma, che le due burocrati siano da sempre in grande sintonia. Non è un caso che proprio la Monterosso, ad esempio, scriva alla Corsello per mettere in atto la procedura della “compensazione” dopo la condanna della Corte dei conti sugli extrabudget. Un tentativo di chiedere indietro i soldi illegittimamente (stando ai magistrati contabil) erogati agli enti di Formazione quando  la stessa Monterosso era dirigente generale del dipartimento. Una condanna che il presidente della Regione ha però più volte ridimensionato, contrattaccando: “Patrizia Monterosso è un esempio di legalità e coraggio. Ha sporto denunce che nessuno avrebbe mai nemmeno pensato di presentare”. Veementi, in particolare, i toni in occasione dell’ultima seduta d’Aula. Quella in cui il governatore ha replicato ai grillini che gli chiedevano per l’ennesima volta conto e ragione di un segretario generale condannato dai magistrati contabili. Per fatti che risalgono alla Formazione del passato. Quella della manciugghia.

Un passato al quale il presidente aveva reagito con la faccia giovane di Nelli Scilabra. Una scelta simbolica, in un certo senso. Ma fin dall’inizio, qualcosa non quadrava del tutto. Non è un caso che dopo la cacciata di Ludovico Albert (mentre restavano al timone altri dirigenti esterni, Monterosso compresa) al dipartimento Formazione vada proprio Anna Rosa Corsello. Da quel momento, insomma, era fin troppo chiaro una sorta di “duopolio” della Formazione. Due poteri, che non sempre avrebbero guidato nella stessa direzione. Secondo le persone più vicine ala Scilabra, insomma, l’ex assessore sarebbe stato fatto fuori sì dalla politica ma soprattutto dalla potente burocrazia di Palazzo d’Orleans.

E il rientro di Anna Rosa Corsello, in quel modo e in quel ruolo, rafforza questa tesi. Il governatore ha minimizzato: “Io amo il perdono. E la dirigente non si occuperà mai più di formazione”. Per tutta risposta, appena insediatasi, Anna Rosa Corsello si occupa della cassa integrazione per i lavoratori della Formazione. Atti dovuti, certo.

Alla fine della somma, però, il risultato è chiaro. L’unica ad aver pagato, ad aver perso, è Nelli Scilabra. E sorprende però, in questo caso, il silenzio della politica. La stessa che aveva richiesto commissioni parlamentari e mozioni di censura sul Piano giovani. Ma che adesso resta muta di fronte al rientro in campo di una dirigente che, a torto o a ragione, era stato coinvolta nel caos del click day. Senza dimenticare il “problemino” legato a un processo per peculato per l’abuso di auto blu. Altro simbolo della manciugghia. Quella che non piace al presidente della Regione. Ma a giorni alterni.

Ma Rosario Crocetta ha perso, perdendo il suo assessore. E recuperando la dirigente. Si è piegato alla politica e alla burocrazia. Ha perso il braccio di ferro con una parte del Pd (non solo quella rappresentata dal segretario Raciti) e ha legittimato, di fatto, la posizione della burocrate che ha attaccato frontalmente persino la portata rivoluzionaria di quella scelta. Una sconfitta acuita, più che ammortizzata, dalla scelta di nominare al posto di Nelli, Mariella Lo Bello. Non certo per le qualità personali dell’una o dell’altra. Ma perché il tentativo di Crocetta di sottolineare, con la nomina dell’ex assessore al territorio, la continuità con la prima parte della sua avventura, ha fatto perdere alla lotta contro il “vecchio” della Formazione la portata simbolica di un assessore trentenne. Che ha certamente le sue colpe. E non poche.

Nelli Scilabra, infatti, in questi due anni ha finito per recitare a volte una parte non sua. Una impostura, avrebbe detto qualcuno. Quella di avere “moralizzato, smantellato” un sistema. Un sistema che era già finito nelle carte dei pm e dei magistrati mentre lei preparava gli esami e faceva politica all’Università con la sua Rum. Anni  in cui Beppe Lumia sosteneva un presidente della Regione già indagato e poi condannato per mafia. Quando Michele Cimino, Titti Bufardeci e Pippo Gianni facevano gli assessori di centrodestra con Lombardo. Un presidente sostenuto dai bracci destri Leanza e Pistorio. Quando il dirigente generale della Formazione professionale era Patrizia Monterosso. In quegli anni, la magistratura indagava sullo scandalo della Formazione siciliana. Per quelle inchieste, per quelle indagini, Nelli Scilabra non ha alcun merito. Se non quello di aver tradotto in atti amministrativi le decisioni dei giudici. Atti dovuti, al di là delle strombazzate “rivoluzioni” sbattute in faccia ai siciliani. “Sono l’unico assessore della Formazione a essere censurato dalla politica” dirà con quel tono solito, a metà tra l’orgoglio alimentato da qualche “iostoconelli” e il vittimismo di chi se la prende un po’ a casaccio contro i nemici della rivoluzione.

Nelli Scilabra ha commesso i suoi errori. E ha perso. Ha perso contro la politica e contro la burocrazia. E che l’andazzo fosse quello, era in qualche modo preannunciato dalla scelta di “sbatterla in prima pagina”, in occasione della commissione parlamentare, teatro dello scontro con la Corsello, e mandata in diretta streaming, nella calda estate del Piano giovani. Il tempo di far viaggiare nel web le immagini di un assessore sull’orlo del pianto. Una violenza, a pensarci bene. Visto che dopo la improvvisa voglia di trasparenza, i deputati hanno deciso di oscurare la diretta proprio nel momento in cui andavano prese le decisioni su quell’incontro. Molti di quelli, al disastro della Formazione siciliana hanno contribuito da protagonisti. Insieme ai burocrati. Alla fine, insoma, tirate le somme, l’unica ad aver perso è stata Nelli Scilabra. Una sconfitta. Per lei. Per Crocetta. E per la sua rivoluzione, incapace di conquistare persino le sale di Palazzo d’Orleans.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI