Ape-taxi tra proteste e malori| Una donna soccorsa dal 118 - Live Sicilia

Ape-taxi tra proteste e malori| Una donna soccorsa dal 118

Quindici i conducenti di motocarrozzette che hanno manifestato davanti la sede di rappresentanza del Comune. Alla base delle loro richieste la possibilità di poter  proseguire con la loro attività, nonostante il regolamento non sia ancora in vigore. Crisi ipoglicemica per uno di loro, una donna di 54 anni.

A VILLA NISCEMI
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PALERMO – Dormono all’interno dei loro mezzi ormai da quarantotto ore. Giorno e notte trascorrono alla ricerca di risposte: chiedono al Comune di rendere operativo il regolamento per il servizio di trasporto delle motocarrozzette, che l’assessore Marco Di Marco ha annunciato riguarderà quindici ape taxi. Sono proprio i quindici conducenti ad essersi incatenati davanti a Villa Niscemi: uno di loro oggi pomeriggio ha accusato un pesante malore. Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118, ma la donna ha rifiutato di farsi ricoverare.

“Ha paura che il suo mezzo venga sequestrato – dice Antonio Romagnolo, anche lui in protesta davanti alla sede di rappresentanza del Comune – ma siamo preoccupati per lei. L’abbiamo vista svenire, perdere i sensi. I sanitari hanno constatato una crisi ipoglicemica e la pressione molto alta, non credo sia il caso resti qui, ma non accetta le cure”. La donna ha 54 anni, è stata da qualche giorno sfrattata da casa, insieme alla madre 84enne. “Questa attività – continua Romagnolo – è l’unica con la quale riesce a sopravvivere. Ci diano il modo di continuare, in questo arco di tempo in cui il regolamento deve ancora essere approvato, perché noi non riusciamo più a vivere”.

Sul posto, la situazione viene monitorata dalla polizia, che ieri avrebbe già identificato nella notte i quandici conducenti: “Se non ci permetteranno di rimanere qui – conclude Romagnolo – ci andremo ad incatenare a piazza Pretoria. Non facciamo alcuna concorrenza ai taxi, noi non ci occupiamo di trasportare i citatdini da una parte all’altra della città, ma offriamo firi turistici ai turisti, si tratta di due attività completamente diverse, ma abbiamo tutti contro”.


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