Appalti all'Asp: archiviata l'inchiesta su Sammartino e Faraoni

Appalti all’Asp e assunzioni: archiviata l’inchiesta su Sammartino e Faraoni

Indagini della guardia di finanza
PROCURA DI CATANIA
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CATANIA – Il Gip di Catania ha disposto, su richiesta della Procura, l’archiviazione dell’inchiesta per concorso in corruzione che vedeva, tra gli indagati, il deputato regionale Luca Sammartino e la manager dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni.

Al centro delle indagini appalti milionari per gestire i software già in uso all’Asp di Catania, consulenze milionarie e assunzioni di politici. Secondo i magistrati etnei, però, gli elementi raccolti non sono sufficienti a sostenere l’accusa in giudizio.

L’inchiesta

L’inchiesta nasce da un esposto dell’imprenditore Gianluca Dova, che denunciò il fratello Marco per i presunti rapporti con il deputato regionale Luca Sammartino nella gestione della S2l Italia, acquisita dalla Datamanagement Pa Srl, società che si occupa di progetti di ricerca in Sicilia e di software.

Secondo Dova, ci sarebbe stato un accordo tra il fratello e il deputato che prevedeva l’assunzione di alcune persone in cambio di affidamenti diretti alla società. Tra gli assunti, ci sarebbero stati ex consiglieri comunali e di circoscrizione a Catania.

Le verifiche sulla Faraoni

Faraoni era stata indagata perché, quando era direttore amministrativo dell’Asp Catania, aveva sottoscritto, nel 2018, la delibera di adesione al contratto quadro Consip sui “sistemi gestionali integrati”. Un contratto da 7 milioni di euro più iva alla Datamanagement.

Gli inquirenti hanno monitorato diversi appalti della Datamanagement, stipulati con le Aziende sanitarie provinciali di Catania e Palermo, il comune di Catania e l’ospedale Garibaldi, sempre a Catania.

Dalle intercettazioni sarebbe emerso un “accordo” tra Sammartino e Faraoni per il ritorno della dirigente all’Asp di Catania e la segnalazione del figlio Leonardo per le elezioni provinciali.

Gli altri indagati e l’archiviazione

Oltre a Sammartino e Faraoni erano indagati, a vario titolo per concorso in corruzione, anche l’imprenditore Marco Dova; Marilena Marchese, direttore Bilancio e programmazione dell’Asp etnea e Salvatore Garozzo, dirigente dell’unità Informatica dell’Asp di Catania.

Il legale di fiducia di Luca Sammartino, Carmelo Peluso, contattato da LiveSicilia spiega di non essere al corrente dei particolari dell’indagine. La Procura ha stralciato la posizione dell’imprenditore Marco Dova, trasferita a Pomezia dove sarà sentito nuovamente il fratello Gianluca che ha sollevato il caso.


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