PALERMO – Fatta esclusione per la legge del Movimento 5 Stelle che modifica le modalità di elezione del presidente e dei vertici dell’Irsap – approvata lo scorso 24 settembre – Sala d’Ercole non approvava una legge da mesi. Un immobilismo che oggi si è sbloccato con l’approvazione del disegno di legge di iniziativa governativa “Tutela e valorizzazione delle risorse genetiche ‘Born in Sicily’ per l’agricoltura e l’alimentazione”, passato con 50 voti favorevoli, un contrario e cinque astenuti.
Una norma che farà in modo che in tutto il territorio regionale le biodiversità locali di interesse agrario vengano studiate e censite, e che predispone “ogni azione utile all’iscrizione delle proprie risorse nei sistemi di certificazione nazionale”. Un marchio, insomma, che sarà su tutti i prodotti ‘nati’ in Sicilia. Approvata anche una mozione firmata da tutto il gruppo Articolo 4 che impegna il governo regionale a “promuovere la diffusione e la valorizzazione dell’agricoltura urbana”.
Slitta, invece, la discussione del lungo elenco delle altre mozioni che oggi si sarebbero dovute affrontare, causa assenza degli assessori competenti. Per il governo, infatti, era presente solo l’assessore alle Risorse agricole Dario Cartabellotta, autore tra l’altro del ddl sul Born in Sicily. Tra i disegni di legge all’ordine del giorno anche quello sul sostegno all’editoria locale. La discussione, però, è stata rimandata in attesa dell’approvazione delle variazioni di Bilancio, all’interno delle quali è previsto un capitolo a finanziamento del progetto di legge. E proprio le variazioni verranno discusse a partire da domani mattina, ma sulla manovrina da oltre 71 milioni già sono sorte le prime perplessità. “Senza voler apparire la Cassandra di turno – ha detto il vicepresidente della commissione Bilancio e deputato del Pdl Vincenzo Vinciullo – penso che gli uffici della presidenza non potranno non tenere in considerazione le norme vigenti e di conseguenza alleggerire, e anche di molto, il testo che è stato esitato dalla commissione”.
Secondo il parlamentare del Pdl, alcuni provvedimenti “non hanno niente a che fare con una manovra di bilancio, semmai appartengono di più ad una finanziaria, penso alle norme sulle proroghe ai contratti del personale. Facendo una stima penso che domani verranno cassati circa 10 commi”. Vinciullo è uno dei tre deputati componenti della Seconda commissione che ha votato contro la manovra ieri notte. Domani, in ogni caso, le variazioni saranno in aula, e secondo qualche parlamentare sarà “pioggia di emendamenti”.