PALERMO – La commissione Affari istituzionali dell’Ars ha approvato il disegno di legge sulle “unioni civili” – Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere – che prevede l’istituzione di un “Elenco regionale delle unioni civili” presso l’assessorato regionale della Famiglia. Dopo il via libera della commissione, avvenuto questa mattina, il ddl dovrà adesso essere esaminato dall’Aula.
Si tratta di un risultato ottenuto grazie alla collaborazione tra Pd, e in particolare del presidente della prima commissione Antonello Cracolici e del deputato Fabrizio Ferrandelli, del Movimento 5 Stelle e delle associazioni locali per il rispetto dei diritti degli omosessuali (Arcigay, Articolo 3, Famiglie Arcobaleno).
“La Regione siciliana – recita l’articolo 2 del ddl – riconosce ogni forma di convivenza e adotta politiche finalizzate a consentire ad ogni persona la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere, promuovendo il superamento delle situazioni di discriminazione”.
“Questo disegno di legge è un importante contributo ad un tema che le istituzioni hanno il dovere di affrontare a livello normativo”, dice Antonello Cracolici. Secondo il disegno di legge tutti i Comuni dell’Isola dovranno dotarsi entro un anno dall’entrata in vigore della legge di un registro per le unioni civili, sia tra eterosessuali che tra persone dello stesso sesso. “Al di là di enunciazioni di principio – prosegue Cracolici – si interviene concretamente sulla vita delle coppie con disposizioni in diversi ambiti che le amministrazioni locali, una volta approvata la legge, dovranno seguire: dall’istruzione alle politiche del lavoro, dalla formazione del personale alle prestazioni sanitarie, alle politiche sociali”.
“L’approvazione in commissione del ddl sulle unioni civili è un primo passo per il riconoscimento di diritti non ancora garantiti – dice Fabrizio Ferrandelli. – Il testo contiene molte delle proposte che ho elaborato con il contributo fondamentale del coordinamento Pride. L’auspicio è che il 2015 sia l’anno dei diritti e quindi mi auguro che questo ddl venga approvato dall’Ars”.
Il progetto di questo disegno di legge nacque esattamente due anni fa, nel gennaio del 2013, quando il Movimento 5 Stelle chiese al mondo dell’associazionismo, e ad Arcigay in particolare, di aiutarli a scrivere un testo contro le discriminazioni e l’omofobia. Il disegno fu scritto e incardinato, ma rimase fermo in Commissione per molto tempo. Allo scorso Pride di Palermo il presidente Cracolici s’impegnò a portare avanti il ddl e chiese ai promotori di unificare il testo con un altro disegno di legge che era stato presentato nel frattempo da Ferrandelli. Nacque così il disegno di legge che oggi ha approvato la Prima commissione dell’Ars. Una legge che, se approvata anche da Sala d’Ercole, farebbe della Sicilia la Regione apripista nella battaglia per il riconoscimento dei diritti civili di tutti, senza distinzioni di sesso.
“Oggi la Regione siciliana – dice Salvo Siragusa, parlamentare regionale del M5S, componente della prima commissione – è protagonista di un’azione importante verso il riconoscimento di quei diritti che sono basilari nella convivenza sociale e civile come quello della libertà di amare. Con l’approvazione in Aula la nostra regione si porrà all’avanguardia su questo tema anche se ancora molta strada si deve fare affinché i diritti delle coppie i fatto vengano pienamente riconosciuti. Ogni viaggio comincia con un primo passo e siano orgogliosi di avere contribuito a questo in Sicilia”.
“Quando si parla di diritti civili – aggiunge Claudia La Rocca, deputata del M5S cofirmataria del ddl – sembra che si parli sempre di qualcosa di non prioritario, se non addirittura di superfluo. Non si pensa mai che i diritti civili riguardano la quotidianità di persone, diritti che nella realtà dei fatti non sono scontati per tutti. Ancora nei nostri giorni non tutti hanno la possibilità di essere se stessi, di non essere discriminati ed ostacolati nel raggiungimento della propria felicità, come vorrebbe la Costituzione”.
Soddisfatte anche le associazioni che hanno partecipato alla nascita del disegno di legge. “Ora speriamo che lo approvino – dice Daniela Tomasino, ex presidente di Arcigay Palermo ai tempi in cui si cominciò a lavorare al testo. – La maggioranza in Aula con Pd e M5S dovrebbe esserci e spero che non ci siano opposizioni perché spesso le posizioni ideologiche allontanano le leggi dal loro reale obiettivo, ovvero quello di migliorare la vita delle persone”.