PALERMO – Un po’ come nel gioco dell’oca, si torna indietro di qualche casella. E precisamente a quella dell’Amap. Dovrebbe essere infatti la partecipata del comune di Palermo a gestire il servizio idrico integrato che una volte era di competenza dell’Aps, scongiurando così il pericolo dell’interruzione dell’erogazione dell’acqua in una quarantina di paesi della Provincia. Un condizionale d’obbligo visto che, al momento, bisogna ancora chiarire l’aspetto economico e deve esserci un affidamento formale: in questo momento è in corso una giunta regionale per trovare una via d’uscita. La Regione non ha ancora ufficializzato di voler puntare su Amap, potrebbe ancora scegliere un altro soggetto pubblico, ma la strada (a meno di colpi di scena) sembra segnata.
Comunque sia, già il fatto che Amap e Regione si siano nuovamente sedute allo stesso tavolo desta una certa sorpresa, dopo che nei giorni scorsi tra la Regione e Palazzo delle Aquile erano volati gli stracci: da un lato l’assessore Vania Contrafatto che aveva chiuso la porta in faccia al sindaco Orlando, dall’altro il primo cittadino e la presidente dell’Amap Maria Prestigiacomo che sparavano a zero. Oggi, invece, c’è stato un vertice in Prefettura convocato in fretta e furia e chiesto proprio dall’azienda di via Volturno e, incredibile a dirsi, tutti gli ostacoli che fino a ieri sembravano insormontabili pare siano stati superati, mandando in soffitta l’ipotesi Eas (che già in mattinata era stata data per sfumata) ma anche le voci che volevano un ricorso a Onda Energia.
L’Amap si è detta disponibile a gestire il servizio fino al 30 settembre, il problema però sono i 202 lavoratori: in questa fase transitoria la società se ne farebbe carico, mentre dal primo ottobre tutto dipenderà da quanti comuni entreranno in Amap: se non entreranno gli ex Aps, i licenziamenti saranno inevitabili. La società chiede comunque garanzie sul fatto che i comuni possano darle la gestione in house del servizio. Niente deroghe per i depuratori, visto che non sono consentite, ma l’Ato si è impegnato a stilare un certificato di consistenza, a dire cioè qual è lo stato dei depuratori all’atto della consegna. Un modo, in poche parole, per marcare una differenza tra le responsabilità passate e quelle future.
Andiamo all’aspetto economico: la Regione sta individuando un escamotage per garantire i soldi all’Amap e per evitare l’interruzione del pubblico servizio. Una soluzione potrebbe essere quella di girarli all’Ato che, a sua volta, li darà all’Amap. Potrebbe essere necessaria anche un’ulteriore delibera di giunta, ma su questo i tecnici sono al lavoro. Il Comune ha comunque fatto riferimento all’esercizio provvisorio, che ha destinato gli 8 milioni alla garanzia del servizio.
Lo sblocco della vicenda è sicuramente inatteso e, secondo i ben informati, dovuto anche al pressing del governo nazionale che avrebbe imposto di trovare, e alla svelta, una soluzione. Il Prefetto, che ieri aveva chiesto alle parti di arrivare a un accordo, a mezzogiorno ha convocato tutti per l’una dicendo a chiare lettere che, indipendentemente da quale sarà il soggetto che si farà carico del servizio, bisogna uscire dall’angolo visto che non ci saranno altre proroghe al buio. In teoria si potrebbe adottare anche la gestione diretta dei comuni, qualora questi fossero nelle condizioni di portarla avanti.
La palla torna in mano alla Regione che, da qui a breve, scioglierà le riserve e sceglierà una delle tre ipotesi in campo: Amap, una società controllata dall’Ato o un altro soggetto pubblico, anche se la prima è la strada più percorribile. La curatela si è detta disponibile a prorogare l’affitto del ramo d’azienda.
“Abbiamo riepilogato la posizione dell’Amap e del comune – dice il sindaco Orlando a Livesicilia – abbiamo preso atto che la quasi totalità dei comuni ha deliberato in senso favorevole, si è trovata la norma che potrebbe consentire l’intervento e abbiamo preso atto della disponibilità dell’assessore Vania Contrafatto. Attendiamo un via libera dalla Regione per l’operazione”.
“La situazione è evoluzione. Siamo stati ricevuti in delegazione dal prefetto, che ci ha comunicato che ancora ci sono alcuni aspetti da definire per la scelta del nuovo soggetto – dichiarano i segretari di Filctem Cgil Francesco Lannino, di Femca Cisl Giovanni Musso, di Uiltec Uil Maurizio Terrani, di Ugl Chimici Margherita Gambino e di Cisal Federenergia Raffaele Loddo – Quel che è chiaro è che l’ipotesi Eas è definitivamente tramontata, come già ieri in tarda serata era filtrato dalle dichiarazioni dell’assessore Contrafatto”.
LA GIORNATA
Un vertice in Prefettura per tentare di trovare una via d’uscita al rebus Aps. Il comune di Palermo ha chiesto una convocazione con tutti i soggetti coinvolti e Francesca Cannizzo ha così chiamato a raccolta per le 13 la Regione e i sindaci per evitare l’interruzione dei servizi. Una situazione diventata incandescente e in cui, secondo alcune voci, anche il governo nazionale sarebbe intervenuto chiedendo di trovare una soluzione. Dopo la rottura con Amap, Palazzo d’Orleans ha preso in considerazione l’Eas ma anche questa strada presenterebbe più di una difficoltà, per questo si sta tentando una via alternativa che preveda comunque il coinvolgimento della società partecipata.
A rinfocolare la polemica ci pensa però il presidente dell’Amap Maria Prestigiacomo: “La Regione si era impegnata a versare ad Amap uno start up di 8 milioni di euro, al fine di provvedere al pagamento di stipendi ed energia elettrica; per quanto dichiarato dall’assessore Contrafatto in merito al passaggio dei 164 lavoratori Amiaessemme ad Amap, è da precisare che esiste un contratto di servizio tra Comune di Palermo ed Amap che copre i costi di tale personale. Relativamente all’aumento di capitale, è doveroso precisare che ha riguardato tutte le aziende comunali che hanno chiuso il bilancio in attivo ed è stato correlato da un valido piano d’investimenti. Per quanto concerne Amap, tale somma è destinata alla realizzazione dell’impianto di trattamento del percolato ad Acqua dei Corsari, che porterà alla stessa azienda uno sviluppo economico e finanziario”.