PALERMO – Crocetta e Orlando trovano l’accordo: sarà l’Amap a garantire il servizio idrico nei 42 comuni della Provincia che prima erano gestiti da Aps. O almeno lo farà per otto mesi, grazie agli otto milioni stanziati dalla Regione in esercizio provvisorio su indicazione dell’assessore all’Energia Vania Contrafatto. A sancire la ritrovata armonia tra Regione e Comune ci ha pensato un vertice, che si è tenuto a mezzogiorno a Palazzo d’Orleans che scongiura così una nuova emergenza a partire da febbraio.
Amap, partecipata di Palazzo delle Aquile, creerà un apposito ramo d’azienda in cui confluiranno i 202 dipendenti Aps per la gestione ordinaria (e solo ordinaria) dei 42 comuni della Provincia, e quindi senza i 10 che avevano avuto indietro le reti in seguito alla sentenza d’Appello, già a partire dal primo febbraio. A ottobre, invece, si farà una verifica per capire se andare avanti con Amap e in che modo, visto che lo Sblocca-Italia prevede ambiti che corrispondano all’intera Provincia e non solo con chi, tra gli enti locali, accetta.
La forma giuridica non è ancora stata definita nei dettagli, ma i presenti descrivono come cordiale l’incontro tra Orlando e Crocetta, due che su acqua e rifiuti, ultimamente, se ne sono dette di tutti i colori. Il Comune da un lato chiedeva somme straordinarie e la creazione di una consortile in cui Amap avesse un ruolo tecnico, la Regione dall’altro riteneva sufficiente la bollettazione e l’affidamento diretto ad Amap: alla fine Palazzo d’Orleans ha aperto i cordoni della borsa, ma qualora l’Amap continuasse anche a ottobre dovrà “accontentarsi” delle sole bollette adottando sempre il sistema del ramo d’azienda ad hoc.
Al tavolo di oggi, voluto dalla Contrafatto, erano presenti, oltre all’assessore, a Crocetta e Orlando, anche gli assessori comunali Luciano Abbonato e Cesare Lapiana, l’ufficio legale della Regione, il presidente di Amap Maria Prestigiacomo, il commissario della Provincia Manlio Munafò e il presidente della commissione Affari istituzionali Antonello Cracolici. “Questo incontro si inserisce in quel percorso intrapreso sin dal mio insediamento – dice la Contrafatto – la gestione dei Comuni ex Aps passerà per una fase di start up di otto mesi all’Amap, che si farà carico mediante creazione di un apposito ramo d’azienda anche dei lavoratori della fallita società così da salvaguardare i livelli occupazionali. Si ritorna così alla gestione pubblica dell’acqua, attraverso il coinvolgimento dei Comuni. Definiremo presto la forma giuridica più adatta, ma l’importante è garantire l’equilibrio economico e finanziario del servizio”.
La vera partita, adesso, si giocherà ad ottobre quando si dovrà stabilire chi gestirà in pianta stabile il servizio. Aps perdeva 12 milioni di euro l’anno, anche per le carenze della rete e degli impianti di depurazione, e quindi gli investimenti non saranno indifferenti. Inoltre, come detto, lo Sblocca-Italia prevede che il futuro ambito comprenda tutta la Provincia e quindi è molto probabile che venga affidato tutto all’Amap, società partecipata in procinto di tornare azienda speciale e quindi pubblica a tutti gli effetti.
“E’ evidente – precisa Orlando – che ciò dovrà realizzarsi, dopo la disastrosa gestione privata degli anno scorsi, nel presupposto della pubblicità della gestione dell’acqua e con il necessario consenso e coinvolgimento dei Comuni interessati e nel pieno e inderogabile rispetto degli equilibri finanziari e gestionali dell’Amap”. “In questi otto mesi – aggiunge Crocetta – dovrà essere verificata la possibilità di affidare definitivamente il servizio idrico integrato pubblico a un gestore unico, con il coinvolgimento dei comuni interessati della provincia di Palermo”. “Finalmente si sta cercando una soluzione condivisa che possa garantire i servizi resi dai lavoratori, l’acqua nei comuni e le istanze dei sindaci – commenta Lapiana – lo faremo con i sindaci che ci stanno, che sono al momento 42. Questo è un ulteriore passo in avanti verso i servizi dalla città metropolitana”.
I comuni interessati sono Alia, Alimena, Aliminusa, Altavilla Milicia, Bagheria, Balestrate, Blufi, Bolognetta, Bompietro, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Campofelice di Roccella, Camporeale, Capaci, Carini, Casteldaccia, Cefalà Diana, Cefalù, Cerda, Chiusa Sclafani, Corleone, Ficarazzi, Giuliana, Godrano, Isola delle Femmine, Lascari, Lercara Friddi, Montelepre, Montemaggiore Belsito, Marineo, Misilmeri, Partitico, Piana degli Albanesi, Roccapalumba, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, San Mauro Castelverde, Santa Flavia, Sciara, Torretta e Villabate.
LE REAZIONI
“Oggi si afferma quanto il sindacato da tempo chiede – dice Raffaele Loddo della Cisal – affinché il servizio idrico integrato venga gestito in applicazione delle norme vigenti per un miglior servizio ai cittadini e la salvaguardia dei posti di lavoro”.
“L’auspicio – dice Maurizio Terrani della Uiltec – è che si trovino soluzioni definitive per i lavoratori, evitando il ripetersi di errori e disastrose situazioni del passato. Questo percorso dovrà vedere Amap essere messa in condizione di assicurare il servizio con efficienza ed efficacia, senza correre rischi e garantendo i cittadini. Siamo disponibili a dare il nostro contributo per i prossimi passaggi. Grazie ai lavoratori per i sacrifici di questi mesi”.
Le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl, Ugl Chimici e Cisal Federenergia condividono ed esprimono cauto apprezzamento, in attesa di conoscere i dettagli del piano, per la soluzione individuata da Regione, Comune e dai vertici Amap che, dalle prime notizie che filtrano, “garantisce la continuità del servizio idrico integrato, salvaguardia i livelli occupazionali dei 202 lavoratori ex Aps e valorizza l’Amap, azienda a capitale interamente pubblico, che rappresenta un patrimonio per l’intera collettività e che viene individuata come unico soggetto gestore dell’intero ambito della provincia di Palermo”. Il 15 gennaio le organizzazioni sindacali sono state convocate alla Provincia dal commissario straordinario Manlio Munafò per esaminare i termini del passaggio all’Amap del servizio idrico integrato dopo la gestione della società privata fallita Acque potabili siciliane.
“Apprendiamo con piacere la notizia dell’accordo tra la Regione e il Comune di Palermo per l’affidamento ad Amap del servizio idrico che fu di Aps – dice il vicesegretario regionale di Idv Paolo Caracausi – era proprio questa la soluzione proposta da mesi dall’Italia dei Valori, che da tempo si batte per mantenere l’acqua pubblica. Questa operazione, se ben supportata, potrà portare a investimenti e interventi che risolvano definitivamente le criticità nel Palermitano. L’Amap è l’unica azienda che può farsi carico del servizio”.