CATANIA – “Dovete recarvi nella nostra struttura per vedere con i vostri occhi quello che sta succedendo, le parole non bastano a descrivere lo scempio”. E’ un urlo disperato quello partito poche ore fa da una rappresentante non vedente che si è fatta portavoce del disagio vissuto dagli studenti – ciechi, ipovedenti o con altra disabilità – della struttura Ardizzone Gioeni di Catania.
“Preferisco rimanere anonima – prosegue la testimone – per favore aiutateci”. Stando a quanto raccontato dagli studenti, poco meno di una ventina, due giorni fa a seguito di una loro segnalazione al nucleo Nas la struttura è stata raggiunta dagli uomini dell’Asp di Catania che hanno sequestrato alcuni degli alimenti presenti in mensa. Al centro del terremoto infatti proprio il cibo servito durante i pasti, cibo definito dai giovani “freddo, vergognoso e a volte maleodorante”, un fatto che se confermato sarebbe imperdonabile dal momento in cui la struttura riceve delle rette dalle Province di provenienza degli assistiti, proprio per garantire ai ragazzi un servizio ottimale.
Questa mattina però l’ennesima beffa. “Dei ragazzi sono stati sospesi – prosegue la portavoce – ad una studentessa è stato richiesto tempestivamente di abbandonare la struttura, se si pensa che si tratta di un ente socio assistenziale il paradosso è ancora più eclatante, questi ragazzi sono disagiati, alcuni non saprebbero proprio dove andare”.
Il braccio di ferro dunque si fa sempre più intenso. In attesa di conoscere il punto di vista dei vertici dell’Ardizzone Gioeni, la struttura ha motivato la sospensione dei due studenti attribuendo loro un atteggiamento sbagliato nel manifestare il loro malcontento, enfasi che avrebbe incoraggiato anche altri utenti a manifestare apertamente il malessere.