Ardizzone Gioeni, Adonia precisa:| "Già inviata revoca alla ditta" - Live Sicilia

Ardizzone Gioeni, Adonia precisa:| “Già inviata revoca alla ditta”

A poche ore dalla segnalazione di alcuni studenti dell'ipab Ardizzone Gioeni circa i presunti cibi scadenti serviti a mensa, arrivano le precisazioni del segretario Adonia: "Azioni volte soltanto a screditarci".

l'istituto per non vedenti
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CATANIA – Vuole fare luce sulla questione che in queste ore ha posto nell’occhio del ciclone l’ipab etneo Ardizzone Gioeni di cui è il segretario, così Giampaolo Adonia è intervenuto contattando la redazione di LiveSicilia Catania parlando subito di incongruenze. Di cosa si tratta? “Vorrei fare chiarezza su alcuni elementi letti in queste ore sui quotidiani – esordisce – poiché sono state trascurate tutte le azioni mosse in questi mesi a tutela degli studenti”.

Secondo quanto dichiarato da Giampaolo Adonia infatti l’ente a seguito delle lamentele dei ragazzi aveva più volte invitato la ditta appaltatrice addetta alla mensa a prestare attenzione sulla qualità e sulla presentazione degli alimenti. “Io personalmente non posso essere 24ore su 24ore all’Ipab quindi nelle settimane avevo delegato il personale attivo nella struttura a valutare la condizione dei cibi serviti, anche assaggiando le pietanze, se poi questo non è stato fatto non è una responsabilità mia”.

Adonia a tutela della volontà espressa dai ragazzi aveva già inviato revoca del contratto alla ditta con in gestione la mensa ma “essendo un iter nazionale occorrono almeno 30 giorni di tempo affinché questo abbia una conclusione, i ragazzi lo sapevano, ma non hanno avuto pazienza ed hanno inscenato un caso senza alcuna motivazione”.

Anche se l’ente stava provvedendo alla risoluzione del problema, in questo mese di attesa cosa avrebbero mangiato i ragazzi? “Nel corso delle ultime settimane è capitato più volte che la ditta a seguito delle lamentele abbia portato altre pietanze o direttamente le pizze – risponde Adonia – tutte le volte che i cibi non andavano bene sono stati sostituiti”.

Ed in merito alla sospensione dei due ragazzi, il segretario dell’Ardizzone Gioeni precisa: “Non si tratta di giovani non vedenti, ma ipovedenti. Ciò significa che sono ragazzi autonomi. Si è arrivati alla sospensione perché è stato gettato inutilmente il discredito sulla struttura. Il ragazzo è stato sospeso per una settimana, mentre la ragazza aveva già concluso la convenzione e sarebbe quindi rientrata a prescindere nella sua città natìa. L’intento dunque è stato prettamente formativo – conclude – se non si può più esercitare il potere disciplinare è davvero la fine”.


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