Futuro e libertà stringe i tempi e lavora alla candidatura di Alessandro Aricò. Spiazzati dall’abbraccio di Massimo Costa al Pdl, dopo aver bollato come “traditore” il candidato che essi stessi avevano scelto e dipinto come l’uomo della provvidenza, i finiani si mettono in moto e dopo un paio di riunioni convergono sul nome del loro giovane leader palermitano, il deputato regionale Aricò, su cui potrebbero convergere anche Mpa (ieri sera se n’è parlato in un vertice con Lombardo) e Alleati per la Sicilia, invitando anche l’Api. Un’ipotesi di candidatura (niente di ufficiale ancora) che dovrebbe drenare voti al fronte del vecchio centrodestra ricompattato sull’asse Pdl-Grande Sud-Udc. Asse che si dovrebbe ricongiungere sul nome di Massimo Costa, salvo sorprese. Si attende la risposta di Angelino Alfano e Francesco Cascio all’invito che l’ex presidente del Coni ha rivolto loro ieri mattina. Intanto, il Pid, alleato di ferro del Pdl, si fa sentire “aspettando di conoscere la posizione del Pdl dopo la spaccatura del Terzo polo e il venir meno della candidatura di Cascio – spiega Toto Cordaro -. Se volessero valutare con favore la candidatura di Marianna Caronia non potremmo che essere felici. Non ci aspettiamo che scelgano nuovi alleati senza valutare che potrebbero perdere i vecchi”. Insomma, la strada della grande coalizione auspicata da Costa è tutta in salita. E se i movimenti di queste ore non sono solo tattica e alla fine Fli e Mpa si sganceranno, il risultato ottenuto dall’apertura dell’ex presidente del Coni sarebbe non l’allargamento ma la sostituzione della coalizione. E i propositi di “riappacificazione” di Palermo resterebbero tali.
In questo contesto continuano a circolare voci circa la possibile entrata in scena di nuovi protagonisti nella disfida elettorale. Il nome di Roberto Lagalla è tornato di prepotenza nel totosindaco, mentre il Giornale di Sicilia oggi tirava in ballo il presidente dell’ordine degli avvocati Francesco Greco. Tutte voci al momento. In campo per ora c’è solo Massimo Costa, su cui Udc e Grande Sud dicono di voler puntare, in attesa della benedizione di un Pdl nel quale a Cascio candidato non crede più nessuno.
Intanto, nell’Isola dei pirandellismi, accade che mentre a Palermo si consumino spaccature al veleno in nome dell’inconciliabilità tra Pdl e Mpa, nel Catanese sullo stesso palco si ritrovino Raffaele Lombardo e Giuseppe Castiglione, con la regia di Lino Leanza, che a Misterbianco ha messo insieme un’alleanza larghissima di centrodestra. Paese che vai…