GIARRE – E’ durata poco più di 24 ore la caccia a Roberto Rosario Tripodi, arrestato ieri mattina dai carabinieri della Compagnia di Giarre con l’accusa di rapina aggravata in concorso, evasione e detenzione illegale di munizioni. Il 20enne giarrese è ritenuto insieme ad Andrea Sciuto, finito in manette già domenica sera, autore della rapina a mano armata commessa ai danni del negozio di elettronica Papino di Giarre. Gli investigatori, subito dopo l’arresto di Sciuto, raggiunto nella propria abitazione meno di due ore dopo il colpo, si erano detti fiduciosi sull’individuazione del complice.
Le scrupolose indagini dei militari hanno permesso di stringere via via il cerchio attorno a Tripodi, scandagliando le recenti frequentazioni e i contatti del complice. Fondamentale anche l’acquisizione dei nastri registrati dal sistema di videosorveglianza all’interno del punto vendita. Le immagini, diffuse dai carabinieri, mostrano nitidamente le fasi dell’irruzione dei due giovani, intorno alle 19, davanti a decine di testimoni. Mentre Sciuto impugnava la pistola, non ritrovata dai militari, Tripodi ha svuotato la cassa del negozio, facendosi consegnare anche il portafoglio di uno dei dipendenti.
Roberto Tripodi, che ha svariati precedenti penali per reati contro il patrimonio, è stato sottoposto dall’autorità giudiziaria agli arresti domiciliari.