Arrivano in aula gli |“ennesimi” debiti fuori bilancio - Live Sicilia

Arrivano in aula gli |“ennesimi” debiti fuori bilancio

Nessun colpo di scena al Consiglio Provinciale. Si votano 22 mila euro di risarcimento per sinistri stradali, tra gli sbadigli dei consiglieri.

CATANIA – Seduta priva di colpi scena quella di stamani al Consiglio provinciale. Un voto di minor tensione rispetto a quello degli scorsi giorni sul riequilibrio di bilancio. 25 gli onorevoli presenti in aula. All’ordine del giorno alcuni debiti fuori bilancio di scarsa entità. Figli di alcune sentenze passate in giudicato. A spiegarlo è Francesco Mineo, l’Avvocato capo della Provincia, che ha relazionato in aula sull’entità dei risarcimenti. L’uno è di circa 3.000 euro e riguarderebbe un incidente stradale del 27 aprile 2008. L’altro riguarderebbe sempre un sinistro stradale, avvenuto sulla strada provinciale Mareneve, la stessa che porta al rifugio Citelli. Risalirebbe al 2005. I giudici hanno disposto un risarcimento ai danni dell’ente di circa 19.000 euro.

Commenta in aula, anche con un pizzico di tedio, il consigliere Pdl Gianluca Cannavò: “Quello dei debiti fuori bilancio è un voto che si ripete sistematicamente”. Dello stesso avviso il consigliere di Famiglia, Lavoro e Solidarietà, Nunzio Parrinello: “Sulla Mareneve continuano a ripetersi gli incidenti stradali, soprattutto in inverno. Fra breve – ha annunciato – saremo costretti a votare altri debiti fuori bilancio per le stesse dinamiche. Bisogna intervenire”. Alza i toni il capogruppo Udc Antonio Danubio, che durante la scorsa seduta ha votato no all’aumento delle tasse Ipt ed Rca. A LiveSicilia Catania ha riferito: “E’ paradossale. E’ stato votato l’innalzamento delle medesime imposte che servono alla manutenzione stradale per coprire un debito, ma nei fatti non riusciamo ad occuparci dello stato di salute delle nostre strade”.

Qualche sussulto proviene invece dal voto su di un debito di 3000 euro, derubricato con la lettera “E”, ovvero debiti “puri”. Contratto nel 2008 per del materiale di cancelleria. Dopo una breve ricognizione, si decide per il “non voto”. Questione dunque rinviata.

 


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