PALERMO – Venti minuti. Tanto è durato l’intervento in Aula del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Un discorso annunciato già qualche giorno fa, nelle ore calde scandite dalle notizie sull’inchiesta che ha coinvolto Palazzo dei Normanni. E ulteriormente arroventate dai commenti a quelle notizie. Quello del presidente della Regione Rosario Crocetta, ad esempio, che ha spinto Ardizzone a parlare persino di “sciacallaggio”. Ma oggi la massima carica del parlamento regionale non fa il nome del governatore, né di altri. La sua è una difesa nei confronti dell’onorabilità del parlamento, un tentativo di smentire alcune notizie pubblicate “soprattutto sui giornali nazionali”, ma non manca una stoccata all’esecutivo, che “I ritardi, le omissioni, le mancate relazioni tecniche ai disegni di legge governativi, più volte evidenziate da questa presidenza, non hanno agevolato i lavori parlamentari”.
12.19 Si è concluso l’intervento di Ardizzone. L’Aula è rinviata a domani. Adesso la grande attesa è per la possibile impugnativa del Commissario dello Stato su bilancio e Finanziaria.
12.17 “La Sicilia ha bisogno di responsabilità e di investire in verità, ha bisogno di archiviare la stagione delle bugie e delle promesse disattese, delle liti che ci stanno paralizzando e ci delegittimano davanti al Paese. Questo Parlamento non può e non deve aspettare che le iniziative politiche siano prese soltanto in altre sedi. E’ arrivato il momento che si approvi la legge statutaria che delinea e definisce i rapporti tra Parlamento e governo. Di certo i ritardi, le omissioni, le mancate relazioni tecniche ai disegni di legge governativi, più volte evidenziate da questa presidenza, non hanno agevolato i lavori parlamentari”.
12.15 “Il sospetto non è l’anticamera della verità, può essere solo l’inizio di un’indagine. Una società dove non c’è differenza fra sospetto e condanna è una società incivile, che ha dimenticato oltre due millenni di quella civiltà giuridica di cui Roma rivendica il primato. Ho grande rispetto per la magistratura che è chiamata a svolgere compiti difficili talvolta con mezzi insufficienti. Capisco anche la tentazione che in buona fede ci può essere di supplire a una politica dalle scelte talvolta confuse se non contraddittorie o inadeguate, ma solo il rispetto della propria missione può alla fine garantire tutti”.
12.12 “Dobbiamo essere coscienti che l’odierno disprezzo per la politica rischia di sfociare in una deriva populista. D’altronde come non ricordare tutte le cruente e terribili dittature del XX secolo connotate dal disprezzo per i parlamenti e per le loro regole. Questo non giustifica gli abusi, ma induce a riflettere sui toni, talvolta estremi, che sono usati nell’attuale momento politico-sociale e soprattutto è un invito a non generalizzare e a distinguere caso per caso”.
12.07 “Dobbiamo superare quella forma di masochismo politico alimentato da vari ambienti e da ascari più o meno inconsapevoli che continuano ad avvelenare l’opinione pubblica. Ormai è da tempo che subiamo notizie inserite nel circuito mediatico, soprattutto nazionale, senza un’attenta verifica di tutti i dati. Cui prodest, tutto questo? Due esempi, tanto eclatanti quanto infondati. Il primo: si è falsamente detto che il Parlamento siciliano, unico in Italia, avrebbe introdotto l’indennità di funzione per i presidenti dei gruppi consiliari, presente in tante altre Regioni. Il secondo: si è detto che il Parlamento siciliano sia il più costoso d’Europa. Ma nel bilancio dell’Ars ci sono 65 milioni destinati alle pensioni di ex dipendenti ed ex deputati, che altrove in Italia sono a carico dell’Inps”.
12.04 “E’ legittimo o no sospettare che il continuo stillicidio di notizie contro le istituzioni siciliane rientri nella più ampia regia di indebolire l’intero sistema di Stato decentrato in cui le Regioni con le loro competenze legislative concorrono nell’interpretare i bisogni dei propri territori. E’ ovvio che l’accanimento mediatico degli ultimi periodi rischia di fare vacillare la fondamenta del sistema regionalistico”.
12.02 Ardizzone: “La magistratura giustamente in presenza di sospetti abusi ha avviato nelle Regioni di tutta Italia accertamenti e verifiche. Però le responsabilità penali sono sempre responsabilità personali e tutti abbiamo l’interesse e il diritto che le stesse vengano accertate e se riscontrate punti severamente. Il rischio è che se tutti sono colpevoli nessuno è colpevole”.
12.00 Ardizzone: “Paradossale che proprio quando il parlamento siciliano ha completato una delle sue più grande riforme – mi riferisco alla legge regionale sulla spending review – si trovi ad affrontare allo stesso tempo grandi difficoltà. Dal primo gennaio 2014 il Parlamento è, relativamente ai costi del personale politico, definitivamente sganciato al Senato”.
11.59 Prende la parola il presidente dell’Ars Ardizzone.
11.56 La conferenza dei capigruppo ha fissato una seduta per domani mattina, “in vista dell’eventuale impugnativa” di bilancio e Finanziaria. Poi si tornerà in Aula il 6 febbraio.
11.51 Si procede con la lettura del vebale.
11.40 Inizia la seduta d’Aula. Molto atteso l’intervento del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Al momento, la seduta è presieduta da Antonio Venturino.
Riapre l’Ars. Cresce l’attesa per il discorso del presidente dopo la maxi inchiesta sulle spese pazze dei gruppi parlamentari.

