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Sicilia, col voto segreto i deputati si aumentano lo stipendio

Respinto l'emendamento. Galvagno: "Nessuna ingerenza"
IL VOTO A SALA D'ERCOLE
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PALERMO – Confermata la norma sugli adeguamenti Istat delle indennità per i 70 parlamentari siciliani. L’Assemblea regionale ha respinto, con voto segreto, un emendamento che prevedeva l’abrogazione della norma della legge che nel 2014 aveva introdotto l’automatismo della rivalutazione delle indennità al costo della vita. L’emendamento, al ddl stabilità in discussione, era stato presentato alla luce delle polemiche per gli 890 euro lordi in più in busta paga che gli onorevoli percepiranno quest’anno.

Emendamento bocciato

A presentare l’emendamento, bocciato con 29 voti contrari e 24 favorevoli, è stato il deputato Cateno De Luca, del gruppo Sud chiama Nord, che ha parlato di “insopportabili ingerenze da parte di dirigenti nazionali di FdI su scelte che spettano all’Assemblea”. In aula c’è stato un dibattito acceso, durato quasi due ore. Il deputato del Pd, Antonello Cracolici, ha difeso la norma, ricordando che l’adeguamento dei trattamenti economici per i consiglieri regionali c’è anche in altre Regioni e ha citato il Lazio, il Trentino Alto Adige, l’Umbria e la Sardegna. “Da 48 ore questo Parlamento subisce attacchi ingiustificati per un automatismo previsto da una legge di nove anni fa – ha detto Cracolici – Sono un uomo libero e non mi vergogno di dire che sono contro l’abolizione della norma e difendo l’autonomia di questa Assemblea”.

Favorevoli e contrari

Anche due assessori del governo Schifani (Mimmo Turano della Lega e Roberto Di Mauro del Mpa) si sono schierati contro l’abrogazione, posizione assunta in aula anche dal capogruppo della Dc, Carmelo Pace. S’era invece espresso a favore della cancellazione dell’automatismo il capogruppo di FdI, Giorgio Assenza. Favorevoli anche i deputati del M5s.

Il voto segreto

A chiedere il voto segreto sull’emendamento è stato Gianfranco Miccichè: “Non è la prima volta che Roma interferisce, in questo caso chiedendo la cancellazione di questa norma: basta. Siamo considerati lo schifo del Paese, qualsiasi cosa facciamo. Basta. Con l’indennità da parlamentare arrivo a fine mese e chiedo scusa a chi purtroppo non ci arriva. Ma non ho ville, non ho yacht e non rubo, si è montato un polverone su un automatismo. Avrei evitato di chiedere il voto segreto, purtroppo però in quest’aula ci sono colleghi che hanno paura della demagogia”.

Galvagno: “Nessuna ingerenza da Meloni o La Russa”

“Non c’è stata alcuna ingerenza e interferenza da parte di Giorgia Meloni o di Ignazio La Russa. La realtà è che l’automatismo che ha portato all’aumento delle indennità dei parlamentari ha suscitato in molti siciliani indignazione rispetto a una situazione di difficoltà di tanta gente”. Così il presidente dell’Assemblea siciliana, Gaetano Galvagno (FdI), replicando in aula ai deputati che hanno parlato di pressioni arrivate da Roma per abolire la norma regionale che prevede l’adeguamento dei trattamenti economici al costo della vita, con 890 euro al mese in più in busta paga quest’anno per i deputati regionali, per via dell’inflazione all’8,1% del 2022.


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