Costerà 130 mila euro al minuto | È il maggio dei record all'Ars - Live Sicilia

Costerà 130 mila euro al minuto | È il maggio dei record all’Ars

I deputati torneranno a lavorare solo il 14 giugno. In 40 giorni saranno solo 50 i minuti di sedute.

Costi della politica
di
3 min di lettura

PALERMO – I deputati si rivedranno solo il 26 maggio. Ma sarà un giorno di festa, a Sala d’Ercole, e non un giorno di lavoro. La seduta, infatti, è stata convocata per celebrare il settantesimo anniversario della prima assemblea del parlamento siciliano. Un appuntamento prestigioso, che vedrà anche la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Una giornata storica, quindi. In un maggio comunque da record. Ieri, infatti, i parlamentari si sono dati appuntamento a Palazzo dei Normanni, in teoria, per avviare la discussione sul progetto di fusione tra il Consorzio autostrade siciliane e Anas, oltre che per iniziare l’esame sulla cosiddetta Finanziaria-bis, un disegno di legge monstre che contiene, nei suoi 89 articoli, norme assai eterogenee e delicate.

Ma ieri la seduta non ha portato a nulla. Anzi. I parlamentari si sono resi conto che non c’erano né le condizioni politiche, né numeriche, né “di fatto” (ddl nemmeno approvati dalle commissioni di merito…) per discutere alcunché. Senza contare l’effetto e il peso delle elezioni amministrative che da un lato spingono molti parlamentari a stare sulle strade in cerca di voti, dall’altro favorisce “lo stallo”: il rischio che quella Finanziaria bis, zeppa di norme dal sapore elettorale, appunto, potesse favorire qualcuno a discapito di qualcun altro era infatti troppo alto. E così, tutti fermi. E appuntamento a dopo le elezioni. Escluso il passaggio celebrativo di venerdì prossimo, ovviamente.

E così, questo maggio si candida a entrare davvero nella pagina dei record dell’Assemblea regionale siciliana. Le sedute di lavoro, se così possiamo dire, alla fine saranno in tutto… due. Quella di ieri e quella di martedì 9. Per un totale di cinquanta minuti di seduta.

Qualcuno potrà obiettare: “Si lavora nelle commissioni di merito”. Ammesso che ciò sia vero, però, i risultati sarebbero comunque assai deludenti: proprio le commissioni non sono state in grado o non hanno voluto approvare i testi che erano previsti all’ordine del giorno di Sala d’Ercole. Che come detto, ha “aperto” solo per cinquanta minuti in un mese intero.

A fronte di questo impegno lungo quanto una pausa pranzo, i deputati riceveranno ugualmente e con puntualità gli emolumenti previsti. Quanto costa, allora, ogni minuto di lavoro nel parlamento siciliano, in questo maggio dei record? Il conto è presto fatto.

Per l’anno finanziario 2017, il costo complessivo del Palazzo dei Normanni è di 143 milioni. A tanto equivale il trasferimento che quest’anno la Regione assicura al parlamento siciliano. Tre milioni in meno rispetto al 2015. A questa somma può essere tolta la quota che riguarda i vitalizi degli ex deputati e le pensioni degli ex dipendenti (somme che sarebbero pagate anche in assenza di lavoro in Aula). Rimarrebbe ancora qualcosa come 80 milioni di euro. Si tratta, quindi, delle somme che ogni anno il parlamento spende per le indennità dei deputati, per i trasferimenti ai gruppi parlamentari, per le segreterie e i consulenti dei parlamentari, per gli stipendi dei dipendenti dell’Ars e per le spese di funzionamento del palazzo. Un contatore che continua a girare, a prescindere dall’impegno effettivo.

Una spesa che, calcolata mensilmente, quindi, si attesta a circa 6,5 milioni di euro. Tanto costerà il “maggio dei record” all’Assemblea regionale. Il mese in cui si è lavorato appena 50 minuti in tutto. Ognuno di quei minuti d’oro è costato ai siciliani 130 mila euro. Sì, centotrenta mila euro al minuto. Tanto costerà l’Assemblea regionale siciliana, in questo caldo maggio elettorale.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI