La partita è aperta. In campo due schieramenti all’Ars. Assolutamente trasversali. E la politica, almeno stavolta, non c’entra. Altra è la passione in gioco. Quella calcistica. La maratona di Sala d’Ercole per varare bilancio e finanziaria incappa in una scomoda sovrapposizione. Stasera, infatti, gli interisti di tutt’Italia si fermano per guardare al “partito del siglo” di Barcellona. E gli interisti dell’Ars, una pattuglia nutrita e al di là degli schieramenti, sono già in fibrillazione. La possibilità che stasera si tiri tardi per attaccare il lavoro sulla manovra (sempre che intanto si voti il
bilancio) è assai concreta. “Mi dispiace per gli interisti, ma faremo tardi”, mette le mani avanti Michele Cimino, assessore al Bilancio e tifoso del Napoli.
A lui di Mou, Zanetti e compagni non importa molto. Il collega assessore Lino Leanza è di diverso avviso e ai giornalisti mostra il braccialetto neroazzurro. Lui spera di farcela a godersi l’Inter. Come Antonello Cracolici, tifosissimo che già il 9 dicembre interruppe in una concitata seduta d’Aula lo speech di Raffaele Lombardo gridando “ha segnato!” al gol di Eto’o contro il Rubin Kazan.
Allora il governatore spaesato si fermò, chiedendo agli astanti: “Assegnato a chi?”. Magari stasera a Sala d’Ercole andrà in scena il bis. Alla faccia della “remontada” invocata dai catalani.
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