Ars, regolamento Antimafia: centrodestra contro decadenza

Ars, regolamento Antimafia: centrodestra contro decadenza

Fuori dalla Commissione con rinvio a giudizio per i reati gravi

PALERMO – Le modifiche apportate stamani a una dozzina di articoli del regolamento della commissione Antimafia dell’Ars segnano la presa di distanza dei componenti del centrodestra rispetto alla novità introdotta riguardo la decadenza in caso di rinvio a giudizio, ora disciplinata in base alla tipologia di reato.

Contrari alla modifica dell’art. 6

I cinque membri della maggioranza hanno votato contro la modifica dell’art.6, votando invece a favore delle altre modifiche e astenendosi sul voto finale. Proprio domani il presidente dell’Antimafia, Antonello Cracolici, in conferenza stampa spiegherà le modifiche al regolamento della commissione.

“Istituzioni fedeli al principio di presunzione di innocenza”

“Siamo convinti che le istituzioni debbano essere sempre fedeli e rispettose del principio della presunzione di innocenza e della sostanziale differenza fra i ruoli di indagato, imputato e condannato nell’applicazione di eventuali misure nei confronti di rappresentanti istituzionali. Ancor di più, vorremmo che questo spirito garantista sia ispiratore dell’azione amministrativa ed istituzionale in ogni momento e rispetto a chiunque, senza piegarsi ad opportunismi e logiche di parte”, scrivono in una nota i cinque componenti della maggioranza nell’Antimafia Marianna Caronia, Giuseppe Castiglione, Bernardette Grasso, Marco Intravaia e Carmelo Pace.

“Garantismo per tutti”

“Per questo oggi abbiamo votato contro alcune modifiche al regolamento della Commissione Antimafia, che rischiano appunto di aprire la porta ad una pericolosa prassi di modifica dei regolamenti ‘in corso d’opera’ o, peggio, ‘ad personam’ che potrebbero snaturare il ruolo istituzionale della Commissione stessa – aggiungono – Se garantismo deve essere allora che lo sia tutti i giorni, senza toni e partigianerie, come quelli cui abbiamo assistito nelle scorse settimane, che non servono alle Istituzioni e alla loro credibilità”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI