Pochi onorevoli, due assessori | Benvenuti nel deserto dell'Ars - Live Sicilia

Pochi onorevoli, due assessori | Benvenuti nel deserto dell’Ars

L'Ars vuota

Chi è assente. Chi c'è, ma vaga nei corridoi. Anche il banco del governo è praticamente disabitato. Cronaca di un'altra giornata (quasi) improduttiva per il Parlamento più antico del mondo. (un frame video della seduta)

Sala D'Ercole
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PALERMO- “Sta diventando consuetudine per quest’Aula lavorare solo poche ore a settimana”. A dirlo è Vincenzo Vinciullo (Ncd), in una sala d’Ercole semi deserta per l’ennesima seduta (quasi) improduttiva dell’Assemblea Regionale. I deputati in congedo non sono che un decimo, nove sui novanta inquilini, eppure tra i banchi sono poche le sedie occupate. Già, perché i deputati ci sono a intermittenza, intervengono in Aula, salvo poi allontanarsi consegnando all’esterno l’immagine di una Sala d’Ercole disabitata. E non va meglio nemmeno tra i banchi del governo, dove a sedere sono soltanto gli assessori alla Funzione Pubblica, Ettore Leotta, e al Lavoro, Bruno Caruso.

A Sala d’Ercole si sarebbe dovuto discutere del testo unico per le Attività produttive, ma vista l’impasse dell’ultima seduta (soltanto 4 articoli approvati sui 238 che compongono il testo), il presidente della Terza Commissione, Bruno Marziano, ha chiesto un ritorno informale della norma in Commissione, in modo da trovare lì una sintesi tra i diversi gruppi parlamentari. È probabile a questo punto che il testo torni in Aula sotto forma di maxiemendamento presentato dalla Commissione stessa. Nel lungo pomeriggio a sala d’Ercole, di fatto, si sono approvati una mozione e un ordine del giorno. La prima, presentata dalla Lista Musumeci, per “scongiurare la paventata abolizione della figura del segretario generale negli Enti Locali”, approvata all’unanimità col parere favorevole del governo. Secondo il presidente della commissione Antimafia, “la figura dei segretari comunali, storicamente presente negli enti locali, oggi non può essere abolita, deve essere invece valorizzata e costituire l’unico presidio di legalità per i Comuni, a cui deve essere demandato il ruolo ordinario del controllo preventivo degli atti amministrativi, funzione che la politica non può più affidare, come oggi accade, alla magistratura”.

Sì unanime anche per l’ordine del giorno presentato da Mario Alloro, che impegna il governo regionale a ricorrere presso la Corte Costituzionale contro i criteri individuati dal governo nazionale per il pagamento dell’Imu agricola. “Si tratta di un tema che investe pesantemente il mondo agricolo in Sicilia – dice Alloro – il criterio dell’altimetria individuato dal governo nazionale non tiene conto della reale redditività dei terreni. Vi sono terreni montani che risulterebbero esenti, pur producendo redditi alti: penso alle produzioni di mele nel Trentino, o ad alcuni vigneti pregiati della Toscana. Di contro il criterio altimetrico rischia di far pagare ad agricoltori siciliani cifre altissime, anche 500 euro ad ettaro, per terreni incolti”. Segnali di vita intermittenti, nel deserto dell’Ars.


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