Articolo 37, Bianchi risponde: |"Polemiche ridicole" - Live Sicilia

Articolo 37, Bianchi risponde: |”Polemiche ridicole”

Luca Bianchi

L'assessore all'Economia: "Per il 2013, lo abbiamo detto per primi, gli effetti sul bilancio sono modesti. Ma sono importanti invece gli effetti finanziari che si potrebbero determinare con la ripresa del ciclo economico”.

PALERMO – Pronta replica di Luca Bianchi alla levata di scudi delle opposizioni sul via libera all’articolo 37 dello Statuto. “È un po’ ridicolo lo strascico di polemiche – sostiene – sull’attuazione dell’articolo 37. Come detto, persino troppe volte, pensare che fosse lo strumento per recuperare miliardi di euro è poco più di un esercizio propagandistico, lontano dalla verità dei numeri. Sulla dimensione finanziaria, valutata sulla base dei dati reali, pesa ovviamente la crisi di questi cinque anni che ha portato ad una riduzione da circa 200 milioni agli attuali 50 milioni circa. Per il 2013, lo abbiamo detto per primi, gli effetti sul bilancio sono modesti. Ma sono importanti invece gli effetti finanziari che si potrebbero determinare con la ripresa del ciclo economico”.

Il titolare dell’assessorato di via Notarbartolo precisa quindi i termini dell’accordo, rispondendo a chi afferma che le cifre sono cristallizzate per il prossimo triennio. “Non è così, sono fissate le cifre minime, ovvero 50,2 milioni per il 2014 e 52,8 milioni per il 2015. Se riusciremo ad ottenere di più dal gettito saranno estese.” Bianchi dunque attacca i detrattori, fra cui però ci sono pure alcuni esponenti del centrosinistra: “È proprio sbagliato parlarne nei termini usati dall’opposizione, perché è la stessa impostazione, di rivendicazionismo deresponsabilizzato, che aveva impedito in decenni di tentativi di raggiungere un obiettivo politico-istituzionale altissimo. L’art. 37 non dev’essere guardato con gli occhi rivolti al passato. È una grande sfida per il futuro”. Questa dunque la sfida dell’assessore romano scelto da Crocetta per la delega all’Economia: “Poniamo qui le basi per quella che potremmo chiamare ‘autonomia dello sviluppo’. Ora è il momento di puntare su uno sviluppo che non sia dipendente e assistito, ma realmente autonomo e sostenibile. Tra le tante possibilità e potenzialità aperte da questa attuazione dello Statuto, vi è proprio quella di partire con una politica molto forte di attrazione degli investimenti produttivi”. Intanto la prossima decisiva tappa è quella dell’approvazione del bilancio, che passerà prima dal vertice di maggioranza e poi dalla giunta. L’approdo in commissione dovrebbe invece avvenire domani.


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