PALERMO – Sembrano i numeri di una strage, ma è l’effetto devastante della crisi quando sconvolge l’esistenza di chi perde il lavoro o di chi non riesce più a darne, magari costretto a chiudere l’azienda dopo le forche caudine di prestiti, mutui e debiti che stritolano. Si è arrivati così a conteggiare in Italia 121 suicidi nei primi 6 mesi del 2015 e 439 nei tre anni precedenti. Ed è questa la molla che porta l’Ordine degli psicologi siciliani a istituire a Palermo un “numero verde” per seguire e “salvare” gli imprenditori nella morsa della crisi.
Si comincia da Palermo perché in Sicilia la decantata ripresina di cui tanto si parla non si vede affatto e “i tentati suicidi sono in crescita del 48 per cento”, dicono gli psicologi che con il loro presidente nazionale, Fulvio Giardina, annunceranno l’iniziativa giovedì 15 alle ore 11 nella sede dell’Ordine, in via Gaetano Maria Pernice 5, a Palermo.
Un progetto chiamato “Approdo sicuro: SOS imprenditori nel mare della crisi”. Un numero verde (800 913308) che sarà attivo dal mese di novembre, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, come spiegherà la mente e la coordinatrice di questo inedito “approdo”, Ivana Vitrano, dirigente psicologa del Dipartimento di salute mentale dell’Asp 6 Palermo.
Per cogliere la gravità del contesto, basta rifarsi al recentissimo report emesso da “Eurostat Regionale Yearbook 2015”. In Sicilia il tasso di occupati risulta il più basso dell’Unione Europea: 42 su 100 fra le persone da 20 a 64 anni. E l’occupazione femminile al 29,6 per cento. A Bolzano siamo al 76 per cento.
Secondo questo rapporto, sotto il 50 per cento di occupazione in Europa ci sono solo 6 regioni e quattro stanno in Italia: Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Le altre due sono Ceuta in Spagna e Dytiki Ellada in Grecia.
Altri dati che rendono di grande attualità l’iniziativa degli psicologi: il tasso di disoccupazione in Sicilia, rilevato dall’Inps a giugno 2015, resta stabile al 22,3 per cento, mentre negli ultimi 12 mesi hanno chiuso battenti a Palermo 12.500 imprese e 2.119 artigiani.
Di qui lo sconforto, spesso la disperazione, che gli psicologi tentano di sostenere con il “numero verde”, considerato punto d’unione di una “rete territoriale” da allestire collegando una serie di sentinelle presso i centri antiusura, le associazioni del volontariato, la Lega delle cooperative… Obiettivo: parlare, confortare, indirizzare verso quella rete quanti chiedono aiuto, trovando alternative di lavoro anche temporaneo per bloccare un fenomeno che in tre anni e mezzo ha prodotto in Italia 560 suicidi. Troppi per stare fermi, per non mobilitarsi. Come hanno deciso di fare gli psicologi. Cominciando da un numero verde.
