Assistenza specialistica indiretta | Agrigento, l'Asp condannata - Live Sicilia

Assistenza specialistica indiretta | Agrigento, l’Asp condannata

Deve pagare 250 mila euro a un centro medico privato. Possibili sentente a cascata.

PALERMO – È una sentenza che dà ragione a una struttura sanitaria privata, ma che rischia di avere conseguenze a cascata per l’Asp di Agrigento. Intanto l’Azienda sanitaria provinciale 1 deve sborsare 250 mila euro in favore del Centro Medico Benessere con sede a Siculiana e Cattolica Eraclea. La Corte d’appello di Palermo ha ribaltato la sentenza di primo grado, accogliendo il ricorso degli avvocati Giovanni Puntarello e Chiara Modica Donà dalle Rose.

Il centro agrigentino tra maggio 2001 e luglio 2002 ha svolto prestazioni di fisiochinesiterapia nella cosiddetta “forma indiretta” in favore di numerosi pazienti residenti e domiciliati nei comuni di Siculiana, Realmonte, Cattolica Eraclea e Cianciana.

In quegli anni molti centri che erogavano l’assistenza specialistica, nell’attesa che venisse completato l’iter per la convenzione con il servizio sanitario regionale, non potevano ottenere direttamente i rimborsi dalla Regione. Tuttavia, poiché in molti casi i pazienti avevano comunque diritto all’assistenza specialistica interamente a carico del servizio sanitario, i centri di assistenza venivano autorizzati a fornire la prestazione rilasciando la fattura ai pazienti che autorizzavano i centri a incassare i soldi al posto loro. L’unica condizione era che nei comuni interessati non ci fossero strutture pubbliche o private accreditate in grado di erogare uguali prestazioni

Per contenere la spese sanitaria, nel 2001, la direzione generale dell’Asp tagliò fuori dai rimborsi le prestazioni indirette in favore di quei pazienti che si recavano in comuni differenti da quelli di residenza. Ne nacque un contenzioso andato avanti per anni. Nel 2014 il Centro Medico Benessere ha deciso che i tempi dell’attesa erano scaduti e si è rivolto al giudice del Lavoro chiedendo il rimborso di 127 mila euro. Ricorso rigettato in primo grado. Ora l’appello accolto dai giudici di Palermo. La cifra, alla luce degli interessi maturati e della rivalutazione monetaria, è salita a 250 mila euro, più altri sette mila di spese legali.

Il punto è capire cosa accadrà adesso visto che il Centro Medico Benessere non è l’unico a vantare crediti residui per le prestazioni erogate in forma indiretta.

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