CATANIA – Le associazioni antiracket rivolgono un appello agli elettori. “Questa campagna elettorale sta dimostrando quanto ancora ci sia da lavorare in Sicilia per cambiare un intero sistema politico che non funziona e che consente la candidatura di personaggi scomodi, inopportuni, o addirittura impresentabili”, scrivono gli esponenti di Addiopizzo Catania, ASAAE, ASAEC, Città Insieme e il coordinamento provinciale etneo di Libera. “Tra gli altri, per esempio, è inaccettabile che si tolleri la candidatura di un giovane consigliere comunale che in passato sembra avere rimpianto la presenza nei quartieri difficili di boss di spessore (come risulta da molteplici articoli di stampa), che ha come fratello un soggetto ritenuto vicino al boss dei Carcagnusi (Nuccio Mazzei) e imputato in un processo di mafia e che, in piena campagna elettorale, ha rivendicato a voce alta la propria amicizia con il figlio dello stesso Nuccio Mazzei”, scrivono. “E’ inconcepibile che si tolleri la candidatura del giovane figlio di un deputato che risulta condannato per associazione per delinquere, riciclaggio, peculato, frode fiscale e truffa. – si legge nella nota – E’ inverosimile che si tolleri la candidatura di un sindaco appena arrestato e con in corso molteplici procedimenti penali”. “Non si può nemmeno immaginare di consegnare questa terra nelle mani di queste persone. E’ questione di opportunità e di responsabilità politica. Senza questi valori, questa terra non farà mai quel salto di qualità che aspetta di fare da troppo tempo”. “Il 5 novembre, quindi, in occasione delle elezioni regionali, i siciliani sono chiamati a dimostrare qualcosa di più di una mera appartenenza partitica o politica: dovranno dimostrare di avere a cuore l’eredità morale ed intellettuale che le vittime di mafia hanno lasciato”, scrivono le associazioni.