La popolazione civile in Afganistan deve fare ancora i conti con gli attacchi terroristici, che avvengono soprattuto ad opera dello Stato Islamico nel Khorasan intenzionato a indebolire la leadership degli Studenti coranici e destabilizzare ulteriormente la situazione. Questa mattina almeno 50 persone sono morte, mentre altre 140 sono rimaste ferite in un’altra esplosione avvenuta in una moschea a Kunduz, nel nord del Paese. La notizia è stata resa nota da Medici senza frontiere, che opera in Afghanistan.
La leadership talebana, con il portavoce Zabihullah Mujahid, ha condannato l’attentato che, tramite il Twitter, ha parlato di “molti nostri compatrioti sciiti martirizzati e feriti nell’esplosione”. L’esponente Taliban ha aggiunto che un’unità speciale è stata inviata sulla scena dell’attentato per poter indagare. L’azione non è stata ancora rivendicata, ma i principali indiziati sono, ancora una volta, i miliziani di Isis, non nuovi ad azioni che hanno come obiettivo dei civili appartenenti alle minoranze etniche e religiose nel Paese.