Attori, professori, bancari e poi... | Chi sono le sardine siciliane - Live Sicilia

Attori, professori, bancari e poi… | Chi sono le sardine siciliane

Il logo della manifestazione su facebook

Annunciata la manifestazione di protesta. Chi sono alcuni tra i membri del movimento siciliano.

PALERMO– Tanti sono i pesci che nuotano nel mare colore del boh della politica. Nemmeno le sardine sono identiche, differenziandosi, almeno nella forma, per pagine facebook, territori e definizioni, con l’idea comune di fare ingoiare qualche lisca a Sardini, ops Salvini.

Quelle che fanno capo alla tribù ‘Settemila sarde salate, Palermo non si lega’ saranno in piazza Verdi venerdì prossimo, sperando di replicare i numeri di altre manifestazioni: una sorta di annuncio-megafono rivolto a tutti coloro che hanno dato alla simbologia ittica il senso di una lotta.

La pesca di una comunità nata in contrapposizione all’ondata (è il caso di dirlo) di destra – secondo la denuncia che da lì proviene temibile perché venata di razzismo – unisce varie rotte e diverse biografie. Qualcuno era comunista. Qualcuno è sacerdote: almeno a sbirciare l’elenco degli iscritti, ma tenendo presente la pervasività delle aggiunzioni ai gruppi. Qualcuno lavora in banca. Qualcuno è stato invitato. Qualcuno passava da lì e si è tuffato.

Per esempio, Renzo Messina, membro autorevole della Comunità di Sant’Egidio di Palermo, bancario, spiega così la sua adesione: “Credo che la minaccia razzista sia reale e che vada arginata con segnali che provengono dalla società civile. Questa sacrosanta reazione intercetta il bisogno di porre un freno a certe pessime idee che ritornano. Non so se diventerà una proposta politica vera e propria”.

Anche Valentina Chinnici, professoressa, consigliera del Mov 139 a Palazzo delle Aquile, chiama in causa la ‘società civile’ ed era un po’ che, nelle nostre contrade, una simile definizione sonnecchiava, riposta in fondo alla cronache del passato. Dice la consigliera Chinnici: “La società civile è viva e sta dimostrando di essere migliore della politica. Del resto, sono coerente con la mia storia. Milito in un movimento civico e non ho preso tessere di partito. Non c’è davvero bisogno di tessere per ribadire concetti basilari di umanità”.

Marco Pomar, scrittore e viaggiatore esperto nell’umore dei social, spiega: “Quando c’è la spontaneità è sempre una cosa buona. Credo che quella temuta deriva ci sia: impegnarsi è sempre meglio di restare a casa e lamentarsi”.

Di carrellata in carrellata, nella fisionomia dei partecipanti, ecco Ninni Terminelli, avvocato, militante storico di sinistra: “E’ importante ricostituire un tessuto comune di valori da contrapporre all’era pre-fascista che stiamo vivendo. C’è un’emergenza gigantesca. Auspico che in piazza ci sia tanta gente e sottolineo l’incapacità di rappresentanza della sinistra tradizionale”.

L’attore Marco Feo chiosa ironicamente: “A Palermo ‘Pasta con le sarde’ non è solo un piatto tipico della città, ma è metafora di ‘mettersi d’accordo’, che deve essere interpretata nel modo migliore e più pulito: trovare una soluzione per il bene di tutti”.

Ma un’altra attrice dalla profonda sensibilità, Giuditta Perriera, lancia i suoi distinguo con un post su Facebook: “L’idea di essere tornati allo stadio dei pesci, mi dovrebbe confortare? Dunque, dopo i grillini arrivano le sardine. Al prossimo giro social non ci resterà che il brodo primordiale?”. Interviene Stefania Blandeburgo, artista e protagonista di indimenticabili interpretazioni: “Ogni volta che si va in piazza per la democrazia è un successo”.

Chiude Maurizio Carta, professore ad Architettura: “L’esperimento mi sembra interessante. C’è una generazione che torna a impegnarsi. Intanto, c’è da riaffermare il valore della democrazia”.

Sarà davvero un successo, come si dice, si spera, si paventa? Il mare colore del boh è mutevole di correnti e personaggi. Per ora, vanno in piazza. E poi si vedrà che pesci pigliare.


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