Augusta-Genzano, finale assurdo | Rinviato il ritorno, furia megarese - Live Sicilia

Augusta-Genzano, finale assurdo | Rinviato il ritorno, furia megarese

La società siciliana sarebbe ad un passo dal ritorno in serie A1, ma la vicenda relativa al palasport laziale e una decisione assurda del Giudice Sportivo sta ancora negando al club una festa meritata e molto attesa.

calcio a 5
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AUGUSTA (SIRACUSA) – Ha del paradossale quanto è accaduto negli ultimi giorni, in merito all’assegnazione dell’ultimo posto nel prossimo campionato di serie A1 di calcio a 5. Dopo la gara di andata dei playoff di serie A2, che ha visto la netta affermazione dell’Augusta ai danni del Cogianco Genzano, la sfida di ritorno, in programma nello scorso weekend, non si è mai disputata a causa del sequesto del palasport della formazione laziale, disposto poche ore prima del fischio d’inizio della partita. La Federazione del futsal italiano ha previsto di non assegnare ancora il successo a tavolino alla compagine megarese, e la sua conseguente promozione in A1. E questo atteggiamento ha mandato su tutte le furie il club siciliano, con in testa il presidente Andrea Tringali, il quale ha fatto redigere un duro comunicato stampa per rendere nota la rabbia e la frustrazione di un’intera cittadina, e non della sola squadra che da tempo insegue il sogno di tornare a giocare nella massima serie.

“L’ASD Augusta 1986 – si legge nel comunicato – comunica che dopo la vergognosa delibera del Giudice Sportivo che ha disposto la ripetizione della gara tra la Carlisport Cogianco di Genzano ed i megaresi hanno presentato ricorso alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale. Il Giudice di prime cure tratto in inganno dal ricorso fazioso presentato dalla società castellana la quale dichiarava di aver saputo dell’ assenza del documento di agibilità del PalaCesaroni solo poche ore prima della gara e che la responsabilità era adducibile al solo Comune di Genzano, che aveva affittato la struttura alla Cogianco. Tutta una serie di falsità che ci hanno spianato la strada a presentare un reclamo, alla Corte Sportiva d’ Appello Nazionale, con delle solide basi atte a smontare quanto sostenuto dalla società laziale ed avallato, inverosimilmente ed illogicamente, dal Giudice Sportivo della Divisione calcio a 5″.

“Abbiamo reperito una serie di atti ufficiali sul sito del Comune di Genzano che attestano che le responsabilità in materia di sicurezza ed organizzative sono a carico dei concessionari della struttura che devono produrre a loro spese le necessarie autorizzazioni, regolamento impianti comunali e relativa delibera di giunta per l’anno 2014, smontando le tesi sostenute dalla Cogianco che tenta di attenuare la propria responsabilità. Inoltre lo stesso Sindaco di Genzano su di una nota diramata a mezzo ufficio stampa del Comune dichiara di essere a conoscenza del problema assieme alla stessa Carlisport Cogianco già da giorno 13 di maggio, tesi tra l’altro confermata dagli organi di P.S. di Genzano, per le quali abbiamo richiesto alla Corte l’ ausilio della Procura Federale per ottenere i verbali interni di verifica ed indagine. Ci domandiamo perché la società assieme all’amministrazione non hanno fatto nulla per provvedere al problema richiedendo una commissione pubblici spettacoli d’ urgenza che avrebbe prodotto il documento richiesto dalla autorità di P.S.? o in alternativa perché non si sono attivati per trovare un Palazzetto alternativo?!?”

“Probabilmente la società genzanese, ed irresponsabilmente, aveva ricevuto delle rassicurazioni da parte dell’ amministrazione comunale tali da fargli dormire sonni tranquilli? O il Palacesaroni non rispetta realmente i requisti di legge per l’ottenimento dell’ agibilità? Questo non è dato sapersi. Ciò che sappiamo è che 200 supporters della nostra squadra con amore per l’ Augusta e per Augusta avevano raggiunto la cittadina dei Castelli Romani con i più disparati mezzi, a proprie spese e sobbarcandosi 24 ore di viaggio, per assistere ad un match storico, ed invece sono tornati con un pugno di mosche in mano, registrando ancora una pagina nera di questo nostro amato sport, ancora lontano dall’ ottica di potersi vedere attribuire il titolo di sport olimpico, se continueranno ad orbitare attorno adesso dirigenti negligenti, incoscienti e dilettanti allo sbaraglio. È evidente la responsabilità oggettiva della Carlisport Cogianco che non si è mai premurata di denunciarsi, per l’ottenimento delle necessarie licenze, alle competenti Autorità, che le avrebbero concesso l’opportunità di svolgere attività nel palazzetto dello sport di Genzano e che sicuramente avrebbero portato in risalto i problemi legati all’agibilità dello stesso PalaCesaroni”.

Andrea Tringali – Presidente: “ Rimarchiamo ancor con fermezza che le decisioni del giudice sono assurde e che è vergognoso vedersi ribaltare una situazione scontata, conseguenza legata, probabilmente, all’essere troppo lontano dai salotti romani. Su Augusta cade nuovamente una tegola pesante, una città intera che si sente derubata, una comunità sulla quale è caduta due anni fa l’infamante onta di città mafiosa, che attraverso lo sport e le attività sociali prova a rinascere ed a trovare gli stimoli per ripartire e si trova nuovamente a sprofondare in un baratro legato ai soliti clientelismi. Il nostro è un titolo acquisito sul campo già dalla gara di andata vinta nettamente con il risultato di 4-1 e siamo orgogliosi di aver festeggiato COMUNQUE in Piazza Duomo, con i nostri concittadini e supporters, il tanto ambito e sperato ritorno nella categoria che ci compete. Mi duole dover concludere con una nota amara perché nelle ultime ore siamo stati attaccati da personaggi politici che tendono a screditare il nostro operato ed il nostro amore per la città e la nostra squadra, accusa di basso livello che rispediremo al mittente con l’atto della Corte Sportiva d’Appello, perchè fiduciosi dell’ imparzialità dell’ Organo di giustizia sportiva e delle tesi e documentazioni da noi prodotte. Ricordando che noi ci siamo da 29 anni e ci saremo sempre, con i bambini, con i giovani e con le attività per gli anziani ed i diversamente abili, e non usciamo la testa da sotto la sabbia ogni cinque anni solo per denigrare l’operato altrui.”


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