CATANIA – Si consuma l’ennesimo scontro a distanza tra i due ex sindaci di Catania: Enzo Bianco e Salvo Pogliese. L’argomento questa volta è l’approvazione dell’aumento della Tari del 18%. Anche se a rispondere alle dichiarazioni del consigliere comunale Dem è Santi Bosco, componente della maggioranza in consiglio comunale.
Enzo Bianco dedica un lungo post al voto di ieri sera a Palazzo degli Elefanti: “Il Consiglio comunale adotta una decisione gravissima e ingiusta! Già dal 2013, con il predissesto approvato dalla giunta Stancanelli per l’enorme debito accumulato durante l’amministrazione Scapagnini, i catanesi hanno pagato le tasse e i tributi ai massimi previsti dalla legge. Oggi i catanesi, provati dalla grave crisi energetica, con una inflazione che sfiora il 10%, hanno subito un nuovo durissimo colpo con un AUMENTO DELLA TARI DEL 18%. Da quanto hanno affermato gli esponenti della giunta Pogliese, dimissionaria e latitante, l’aumento è stato reso necessario per scongiurare un nuovo dissesto (sic! ). La manovra viene giustificata con un aumento dei costi del servizio (IL PEGGIORE D’ITALIA) di conferimento in discarica, dell’energia e dei carburanti. Ma la verità è che in questi anni di sbandierato risanamento, il costo del servizio di raccolta è passato dai 71mln del 2018 agli 83,5mln del 2021 (con un peggioramento della qualità del servizio), ma la riscossione è passata dal 56% al 51,95%. Nessuna novità, quindi, sul fronte della lotta alla evasione e, ancor peggio, si è passati nello stesso 2021 ad una riscossione ai residui (le somme non riscosse per gli anni precedenti) di soli 197mla euro. La gravità della scarsa copertura del costo del servizio e l’incapacità e l’assenza di iniziativa è stata certificata anche dai revisori dei conti: approvando il rendiconto 2020 essi hanno accertato e attestato “IL MANCATO RISPETTO DI TRE PARAMETRI DI DEFICITARIETÀ” nell’esercizio 2020. Di contro nella stessa data l’amministrazione Pogliese strombazzava che “ADESSO IL DISSESTO FINANZIARIO NELLA MEMORIA COLLETTIVA È STATO ARCHIVIATO IN MODO INDOLORE…” Una sola parola: VERGOGNA! Vergogna PER CHI HA VOTATO QUESTO GRAVISSIMO AUMENTO. E dispiace profondamente che un consigliere dell’opposizione, Lanfranco Zappalà, nascondendosi dietro il dito del voto contrario alla delibera, abbia consentito che questa vergognosa delibera fosse approvata, raggiungendosi solo con la sua presenza il numero legale! Questa maggioranza ha scritto ieri una pagina orribile nella vita amministrativa della città”.
Al vetriolo la risposta del consigliere Santi Bosco: “Come in ogni occasione Bianco della mistificazione ne fa una professione, mettendo insieme concetti e dati non assimilabili, dimostrando mala fede e incompetenza assoluti, creando ad arte confusione con insuperabili falsità, omettendo persino che il problema riguarda quasi tutte le città siciliane, in alcuni casi con valori anche di molto superiori al 18%. Nonostante gli anni nel governo della città che ha condotto al dissesto del Comune, Bianco, inoltre, dimostra ancora di non comprendere la differenza tra evasione e mancata riscossione; evidenziando ignoranza assoluta della quale si è avuta riprova dai bilanci redatti nel corso della sua ultima consiliatura, con ipotesi di responsabilità al vaglio della magistratura contabile e penale. Se avesse appreso qualcosa durante i suoi mandati che risalgono al 1988, o fosse stato presente in questi mesi in Consiglio Comunale, da cui risulta il più assente, forse avrebbe capito (ma viene qualche dubbio) che come in tutti i Comuni l’aumento si e’ reso necessario per l’aumento dei costi di conferimento in discarica, dovuti allo spropositato incremento delle bollette dell’energia elettrica e del gas. Una manovra di adeguamento tecnico che molto probabilmente verrà sterilizzata da un intervento statale e regionale, per sostenere i tanti comuni dell’isola che hanno dovuto adeguare i documenti contabili. Se si fosse degnato di venire in Consiglio, inoltre, l’ex sindaco Bianco avrebbe potuto spiegare alla città come mai, nell’approssimarsi della campagna elettorale del 2018 in cui fu sconfitto sonoramente da Salvo Pogliese, il costo del trattamento e smaltimento dei rifiuti previsto nel bilancio di previsione 2018, con un gioco di prestigio, venne ridotto di oltre la metà un chiaro espediente per non aumentare la tariffa e scaricare l’onere sull’Amministrazione successiva. Faccia ammenda dei suoi gravissimi errori ed eviti di considerare ancora il consiglio come “cosa sua”, arrivando persino ad addebitare colpe a un singolo consigliere per avere votato contro. A Lanfranco Zappalà va riconosciuto il merito di avere agito responsabilmente e soprattutto alla luce del sole: un fatto che disturba il manovratore delle tante azioni che hanno portato alla mortificazione le istituzioni comunali, l’ineffabile ex sindaco Bianco che si avventura ancora in miserevoli tentativi di avere qualche spazietto nei giornali, nel tentativo di occultare la sua ormai acclarata impresentabilità”.