Daniele Scarbaci, autore su LiveSicilia - Pagina 11 di 25
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‘The Twilight saga’ è la serie cinematografica più brutta della storia. A decretarlo è stata la classifica dei 25 film più brutti di sempre, ideata e realizzata dal noto sito a stelle e strisce: ‘Rifftrax’. Secondo gli oltre cinquecentomila partecipanti al sondaggio infatti i vampiri ideati dalla scrittrice - e ormai milionaria – Stephenie Meyer sarebbero protagonisti del film più brutto della storia del cinema, segnando un giudizio del tutto in controtendenza rispetto agli incassi da record che la serie ha fatto registrare in questi anni e opponendosi alla sterminata schiera di fan della ormai celebre ‘famiglia Cullen’. A meritare il dimenticatoio cinematografico anche pellicole un po’ più datate come Batman & Robin, l’ultimo dei due film firmati da Joel Schumacher e Super Mario Bros, ispirato all’omonimo videogioco degli anni ’90. Entrano in classifica anche film piuttosto recenti come Battleship, che ha rappresentato l’esordio sul grande schermo della cantante Rihanna pur senza convincere il pubblico, Indiana Jones e il Regno del teschio di Cristallo, quarto capitolo della serie che è parso molto sottotono rispetto ai suoi predecessori e Catwoman, interpretata dalla bellissima Halle Berry che non sembra aver retto il confronto con l’emblema della donna gatto, già interpretata da Michelle Pfeiffer nel 1992. La graduatoria, c’è da dirlo, ha risentito fortemente della connotazione ‘made in Usa’ sia degli intervistati che dei film, proponendo come bacino di scelta solamente action movies, saghe o comunque i cosiddetti ‘blockbusters’.
Livesicilia vi propone una fotogallery dei primi 10 film più brutti della storia.


Il countdown del giorno dell’apocalisse scende ancora e questa volta segna -3. Il 21 dicembre 2012 è la data fatidica che sarebbe stata individuata dai Maya come termine ultimo dell’umanità ed è anche un vero e proprio tormentone che negli ultimi anni ha dato vita a numerose pellicole cinematografiche, teorie apocalittiche e a veri e propri esodi verso i pochi luoghi ritenuti ‘sicuri’. Ma qual è il vero significato del calendario Maya? In pochi ne sono a conoscenza ma come tutte le popolazioni mesoamericane anche i Maya utilizzavano un triplice sistema di calendari. Il primo, di nome Tzolkin, era un calendario religioso utilizzato per finalità divinatorie. Il secondo, di nome Haab, era invece un calendario basato sulle stagioni che orientava la coltivazione dei campi. L’ultimo e più noto era invece il calendario dal nome ‘il Lungo Computo’ che era l’unico a misurare gli anni in maniera crescente ordinandoli in cicli da 5125 anni ciascuno. Secondo i Maya ad ogni ciclo corrispondeva un’era del mondo, scandita, al momento del suo termine, da un cambiamento positivo preceduto da eventi più o meno significativi. Il ciclo nel quale ci troviamo, sempre secondo il calendario Maya, sarebbe il quarto e avrebbe avuto inizio l’11 agosto del 3114 a.C.. La data di termine, quella che tutti conosciamo, è invece il 21 dicembre 2012. Il passaggio da un ciclo all’altro però, che per il popolo dell’America centrale aveva una valenza prettamente mitologica, non è un evento catastrofico ma al contrario, come ha affermato anche Sandra Noble, direttrice esecutiva della Foundation for the advancement of Mesoamerican studies, un momento di grande gioia da accogliere con feste e cerimonie. La visione apocalittica del cambiamento di ciclo dunque, da un punto di vista storico, sarebbe solamente un fraintendimento del reale significato della calendarizzazione Maya.


Il tempo continua a scorrere inesorabilmente. Il countdown per la fine del mondo è arrivato a -4. Se da un lato si diffonde a chiazza d’olio la paura dell’apocalisse dall’altro invece gli ‘scettici’ trovano uno spazio sempre maggiore sul web per dire la loro. Come dicevamo in precedenza coloro che sono stati ormai etichettati come ‘apocalittici’ stanno correndo ai ripari già da mesi. Negli Usa la domanda di costruzione di ‘Panic Rooms’ e di ‘Bunker antiatomici’ è aumentata a dismisura mentre migliaia di persone si sono già accaparrate un posto ‘sicuro’ nel villaggio francese di Bugarach che secondo non precisati calcoli dovrebbe essere l’unico punto del pianeta a rimanere indenne. Dall’altra parte invece ecco che prendono campo gli ‘scettici’ le cui risposte alle più quotate cause della fine del mondo si fondano, nella stragrande maggioranza dei casi, su dati scientifici. E così il fantomatico pianeta/asteroide Nibiru che dovrebbe schiantarsi sulla Terra entro la fine del mese non è mai stato avvistato dalla Nasa né tantomeno dagli astronauti attualmente nello spazio e per quanto riguarda l’inversione dei poli magnetici terrestri, il fenomeno, che esiste realmente, si manifesta soltanto nel corso di migliaia di anni e nulla, ad oggi, indica che un tale processo sarebbe attualmente in corso. Gli scettici rispondono inoltre anche al pericolo creato da un allineamento tra sole, terra e centro della galassia che non soltanto avverrebbe ogni solstizio d’inverno ma che si è già manifestato nella sua ricorrenza di maggiore precisione già nel 1998 senza alcuna conseguenza. Invasioni aliene, tempeste solari e collassi del nucleo terrestre sarebbero allora soltanto delle bufale. E voi? Siete ‘apocalittici’, ‘scettici’ o semplicemente disinteressati?

Livesicilia vi propone alcune immagini delle principali e presunte cause dell'imminente apocalisse.


Era il 15 dicembre del 1832 quando nacque uno dei più grandi geni dell’edilizia del XX secolo, Alexander Gustave Eiffel. Figlio di una famiglia agiata proveniente dalla Renania, Gustave Eiffel ottenne il diploma di ingegnere chimico nel 1855 e dopo soli tre anni realizzò la sua prima opera: il ponte Saint-Jean a Bordeaux, più noto come ‘La Passerelle’. Portando a compimento numerosi lavori realizzati completamente con strutture metalliche, Eiffel acquisì progressivamente una notorietà crescente fin quando, nel 1866, non decise di fondare una compagnia tutta sua. L’apice della sua carriera fu il periodo immediatamente successivo nel quale, ispirandosi alla Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, costruì la sua opera più celebre, la Tour Eiffel, in occasione dell’ Esposizione Universale di Parigi del 1889. Negli anni successivi Gustave Eiffel si interessò a numerosi altri progetti tra cui la realizzazione del Canale di Panama che però naufragò a causa di alcuni problemi economici e giudiziari. Negli anni a cavallo della Prima Guerra Mondiale infine Eiffel studiò a fondo i principi dell’aerodinamica interessandosi particolarmente alle eliche, alle ali d’aereo ed al moto dei proiettili arrivando a progettare un caccia monoplano. Gustave Eiffel morì nel 1923, all’età di 90 anni, lasciando alla città di Parigi una delle strutture più famose del mondo: la Tour Eiffel.
Livesicilia vi propone una fotogallery con le immagini più belle della Torre.


Dall’esordio sul piccolo schermo alla notorietà sull’ ‘isola dei famosi’, dalla laurea in economia alla Bocconi alle prime ‘pessime’ frequentazioni. E’ questo il tema del primo libro autobiografico di Sara Tommasi presentato ieri all’ ‘Elle Restaurant’ di Roma ed edito da Albatros. La giovane quanto discussa showgirl non ce l’ha fatta più a tenersi tutto dentro e ha deciso di mettere in chiaro una volta e per tutte quello che le è successo nel corso della sua breve ma tumultuosa carriera. Nelle pagine del libro la bella Sara si mette a nudo e si racconta per filo e per segno partendo dagli albori di una carriera fortunata, passando per gli incontri con Fabrizio Corona e Lele Mora, arrivando infine alla tossicodipendenza ed alla svolta a luci rosse. Ad accompagnarla alla presentazione, come ormai accade da quando la Tommasi è ‘rinata’, c’erano la madre e l’immancabile guida spirituale, don Michele Baroni. La bella Sara ha ripercorso brevemente l’inizio del suo declino, raccontando si essersi approcciata per la prima volta alle droghe durante la vacanza-studio in America e di essere poi diventata una consumatrice assidua durante l’apice della sua notorietà quando durante le numerose ‘serate’, alle quali partecipava settimanalmente, assumeva di tutto e di più. Poi è stata la volta del film porno, che avrebbe accettato di fare soprattutto per motivi economici, ed è stata proprio in quell’occasione che, dopo essere stata addirittura ricattata, si è resa conto di dover uscire dal baratro nel quale era caduta. Sembra insomma che la nota showgirl sia davvero cambiata ed è tra l’altro notizia recente che la seconda pellicola pornografica della Tommasi, dal titolo ‘Le confessioni private’, sarebbe stata ritirata dal mercato ancor prima della sua pubblicazione per espresso volere della showgirl.
Livesicilia vi propone una selezione delle foto più belle di Sara Tommasi.