CATANIA - Sembra una ricorrenza per pochi intimi, ma nei fatti si ricordavano i cento anni dell'ingresso dell'Italia nel primo conflitto mondiale. Ieri è stata celebrata una messa nella chiesa di San Nicolò l'Arena, luogo simbolo della memoria. Dentro vi è infatti il sacrario dei caduti delle due guerre e le lapidi con i nomi dei 2.300 catanesi caduti tra il 1915 e 1918. Peccato che sei di queste sono, al momento, accantonate in sagrestia e non alle pareti. Ma questo è nulla rispetto alle condizioni dello stesso sacrario, i cui affreschi rischiano di essere irrimediabilmente compromessi a causa delle infiltrazioni d'acqua. Anche le condizioni dell'impianto elettrico non sembrano essere delle migliori, con fili ammassati e ben visibili sopra i marmi. Insomma, nei prossimi cinque anni San Nicolò dovrebbe essere polo di attrazione turistica e culturale. In tanti hanno il diritto di ritrovare ben custodita la memoria dei propri cari caduti sul fronte.